Fuorigioco semi-automatico e recuperi extralarge, due novità che minano l'equità
È singolare il fatto che dal girone di ritorno si giocherà con un supporto tecnologico o regole che nella prima parte di stagione non c'erano
di Fabio Gennari
Ogni norma, ogni ausilio tecnologico e ogni aiuto che può contribuire a rendere una partita di calcio priva (o quasi) di errori che determinano il risultato è da accogliere in modo positivo. Quello che però potrebbe succedere nelle prossime settimane non va certo nella direzione dell'equità sul piano sportivo e, come al solito, si rincorrono le novità senza preoccuparsi del fatto che queste possano o meno incidere sulle partite e quindi sulla classifica. Parliamo di fuorigioco semi-automatico e di tempi di recupero, due questioni che al Mondiale hanno fatto molto discutere.
In Qatar si sono viste all'opera una serie di nuove telecamere che hanno capacità tecniche elevate, usate per aiutare i direttori di gara a non sbagliare. Grazie a 12 apparecchiature in grado di catturare 50 immagini al secondo, gli operatori hanno a disposizione i dati di giocatori (29 punti di riferimento) e pallone in ogni istante. Nel giro di venti secondi, il software manda al direttore di gara indicazioni precise sulla posizione di un calciatore.
Per i recuperi extra, invece, se l'andazzo è quello di andare sempre più verso il gioco effettivo, alla fine ci si ritroverà a commentare sfide da 100' o 110' minuti.
Possiamo discutere sulla bontà o sull'opportunità delle due scelte, ma c'è un fatto oggettivo e incontrovertibile: la cosa più giusta sarebbe partire dalla prima giornata con queste regole, non dalla numero venti. Perché Atalanta-Fiorentina all'andata si valuta in un modo e Fiorentina-Atalanta sarà invece seguita con molta più attenzione dal fuorigioco automatico? Perché a Lecce si sono visti 6' minuti di recupero (per esempio) e al ritorno saranno magari 14' per via di un nuovo criterio?
Se al centro c'è la competizione sportiva, le regole che la governano devono essere chiare e uguali per tutti. In tutte le partite. Questo è un concetto basilare. Va bene che ogni strumento che corregge gli errori è ben accetto, ma nello sport, quando si partecipa a una competizione, si gioca tutti con le stesse regole. Quindi, le due novità sarebbero state da introdurre a fine stagione. In questo modo tutte le gare avrebbero avuto lo stesso supporto tecnologico e lo stesso approccio sul tempo di gioco.