Da giovedì saldi al via anche a Bergamo: le cifre e i consigli dei commercianti
I consumatori orobici spendono in media meno che nel resto d’Italia
Saldi al via anche a Bergamo da giovedì 5 gennaio: le previsioni di spesa da Confcommercio fanno ben sperare, con 139 euro a persona che verranno spesi in media sul nostro territorio. Una cifra in rialzo del 3,7% per cento rispetto ai 134 euro di media spesi, sempre nella Bergamasca, nel 2022 e dei 124 euro di media spesi nel 2021.
In Italia, infatti, i dati crescono nettamente un po’ ovunque, anche se la media di spesa nel Paese è di 133 euro a persona, inferiore di 6 euro rispetto a Bergamo. I dati nazionali, però, crescono molto di più rispetto alla nostra città ed alla nostra provincia: in Italia, infatti, nel 2021 si sono spesi 111 euro a persona e nel 2022 invece 119 euro a persona. L’aumento a Bergamo, dunque, è ben inferiore rispetto alla crescita attesa a livello nazionale. «La spesa media sta aumentando dopo il tonfo del 2021, dal quale non ci siamo ancora ripresi – ha spiegato il direttore di Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini -. A contenere l'aumento a Bergamo, che avrebbe potuto essere anche del 15 per cento, sarà quel 9,5 per cento di persone in più che si andranno ad aggiungere al gruppone di quelli che non spenderanno un solo euro durante il periodo dei saldi, perlopiù per motivi di natura economica».
Le previsioni positive smentiscono alcune dichiarazioni negative che, in realtà, possono costituire un'ulteriore spinta ai consumi di cui il nostro territorio ha molto bisogno. La stragrande maggioranza dei piccoli imprenditori del settore attende il via libera alle offerte per sostenere le vendite e, al contempo, numerosissimi clienti sono affezionati a questo rito. Sui saldi invernali in arrivo restano però anche delle zone d’ombra, quelle denunciate da Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi, che punta il dito contro la pratica dei pre-saldi.
«Una consuetudine purtroppo consolidata – ha sottolineato Pedrali -, che è bene ricordare quanto sia completamente fuori norma. Sconti e saldi non andrebbero mai anticipati. Questi, in aggiunta al black friday (che per alcuni esercenti dura non due giorni, ma settimane), contribuiscono a creare una gran confusione nei consumatori e un’importante disparità tra i commercianti». Da anni con Federmoda l’associazione si batte perché tutte le regioni utilizzino una data unica per dare il via ai saldi, impedendo ad alcuni territori di anticipare la data d’inizio degli sconti.
Non sono mancati, anche quest’anno, i consigli di Confcommercio e Federmoda per un corretto acquisto. Eccoli i seguito:
- Cambi:la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
- Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
- Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
- Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
- Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.