Una tradizione vecchia di cinque secoli: a Casnigo l'attesa per arrivo dei Re Magi
Dal Santuario della Ss.Trinità, giovedì 5 gennaio alle 18, la discesa dei Re d'Oriente in paese. Dialoghi in dialetto, reliquie e corale partecipazione: un incontro fra fede e cultura popolare.
di Giambattista Gherardi
foto di Valerio Rota Nodari
Una celebrazione attesa e partecipata, nella quale si uniscono aspetti la narrazione del Vangelo di Matteo ed una tradizione popolare vecchia di almeno cinque secoli. Si rinnovano giovedì 5 e venerdì 6 gennaio a Casnigo le celebrazioni legate all’Epifania dei Re Magi.
Tutto ruota attorno all’antico Santuario della Ss. Trinità, che domina dall’alto la Val Gandino e la Media Valle Seriana, celebrato come “la Sistina della Bergamasca” per l’incredibile ciclo di affreschi del Giudizio Universale realizzato dai pittori Baschenis. La solenne celebrazione che Casnigo dedica ai Re Magi è un unicum in Bergamasca, ed in Lombardia ha eguali soltanto a Milano, nella Basilica di S. Eustorgio, dove le reliquie dei magi sono ritornate nel 1904 dopo che il Barbarossa le trafugò nel 1162 per portarle a Colonia, e a Premana, in Valtellina.
Il riferimento biblico, riconosciuto dal magistero della Chiesa, è come detto legato al racconto che anima la prima parte del secondo capitolo del Vangelo di Matteo, con i “Magi giunti da Oriente”, l’incontro con Erode, la stella ad indicare la grotta ed il dono di oro, incenso e mirra. La tradizione ha successivamente stabilito che fossero tre (in base ai doni) e assegnato i nomi di Melchiorre, Baldassarre e Gaspare. Al tardo Medioevo si deve l’idea si trattasse di Re venuti a rendere omaggio a Gesù Bambino dai confini della Terra allora conosciuti: Asia, Europa e Africa. Per questo nelle raffigurazioni artistiche uno dei Magi è rappresentato con la pelle scura. Non sfugge a tale ipotesi il Santuario della Ss. Trinità, dove è presento un gruppo scultoreo in terracotta che rappresenta la Visitazione dei Magi. Uno dei Re d’oriente è rappresentato con carnagione di colore ed ampie vesti, al punto che la tradizione locale tramanda una sorta di leggenda intitolata “la Re Magia Nigra” (al femminile) come castigatrice di bimbi non buoni.
Meno nota, ma di particolare rilievo, la presenza al Santuario, in un’apposita teca in legno a forma di croce, delle reliquie dei Magi. “Possiamo affermare - spiega Natale Bonandrini, cultore di storia locale - che siano arrivate in epoca cinquecentesca per opera di Fra Agostino Bonandrini, oppure grazie al capuccino Ignazio Imberti nei primi anni del 1600. Il primo era procuratore generale degli Agostiniani a Roma, e nel 1588 donò molte reliquie alla chiesa della Ss. Trinità, come segnalato da Donato Calvi nella sua “Effemeride”, che però non cita le reliquie dei Magi. Padre Ignazio Imberti, cappuccino, fu invece attivo per il ritorno alla chiesa di Roma della Valtellina e della Bregaglia. Nel 1628 fece una donazione di reliquie (di cui non esiste elenco) citata sovente da autori di quel periodo”.
A Casnigo, nella serata di giovedì 5 gennaio, i Re Magi scenderanno in paese dalla Ss. Trinità dopo la S. Messa delle ore 18 in Santuario. Il sagrato si animerà con la presenza di pastori e contadini in costume d’epoca (attivi Oratorio parrocchiale e Gruppo Peter Pan), suonatori di baghèt (l’antica cornamusa bergamasca di cui Casnigo è patria indiscussa) e animali. Insieme scorteranno i Re Magi in corteo verso il paese, dopo una breve introduzione in stretto dialetto casnighese.
All’ingresso del centro abitato i Magi visiteranno il palazzo di Erode, allestito nel suggestivo contesto della ex chiesa di S. Spirito. Un nutrito gruppo di figuranti creerà dialoghi e situazioni, introdotti da un brano di cui è autore lo scrittore Flavio Moro. Il corteo si concluderà nella chiesa arcipresbiterale di San Giovanni Battista, dove i Magi visiteranno la Natività. In caso di maltempo, dopo la Messa, la rievocazione prenderà il via alle 20 presso l’ex chiesa di Santo Spirito.
Venerdì 6 gennaio, la messa delle 10.30 sarà celebrata al Santuario della Ss. Trinità. Al termine i bambini offriranno dolci, alimenti non deperibili e offerte in busta chiusa ai Re Magi, da destinare ai meno fortunati. Riceveranno in cambio un’arancia, un tempo prezioso regalo. La giornata si concluderà nel pomeriggio, alle 14.30, con la visita guidata gratuita al Santuario della Ss. Trinità proposta dall’Associazione Culturale S.Spirito. Info su www.lecinqueterredellavalgandino.it