Ricordare

Il 2022 appena finito in quindici prime pagine del settimanale Prima Bergamo

Ripercorriamo i temi di cui si è discusso e gli avvenimenti salienti dell’anno appena trascorso. Perché, come dicono i nostri nonni, ol tép l'è töt tecàt

Il 2022 appena finito in quindici prime pagine del settimanale Prima Bergamo

I nuovi calendari hanno sostituito quelli vecchi, il 2022 è finito nel cestino. Si riparte ogni volta, ed è il bello della vita. Ma ricordare quello che di importante è avvenuto nell’anno appena trascorso non è un esercizio inutile perché, come insegnano i nostri vecchi, ol tép l’è töt tecàt, il tempo è tutto attaccato, e domani dipende da ieri.

Per questo, nella prima settimana del 2023 vogliamo dedicare uno spazio alla memoria recente. E lo abbiamo fatto con quindici copertine del nostro settimanale, scelte fra le cinquanta pubblicate nel 2022.

Che cosa si ritrova in quelle prime pagine? I temi all’ordine del giorno sono tutti ancora attualissimi, dall’aumento delle bollette all’impazzimento del clima che ha portato alla siccità e al drammatico incremento di mortalità nel luglio scorso. Dall’accoglienza degli orfani fuggiti dalla guerra in Ucraina alla questione della sanità lombarda, che da modello è diventata un problema serio, tra mancanza di medici, liste d’attesa e visite specialistiche a pagamento.

In queste prime pagine trovate tanto di quello che insieme abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Con un’avvertenza. Il nostro è un settimanale di approfondimento, oltre che di cronaca dei paesi: molte questioni sono state sollevate in anticipo e spiegate senza tanti filtri, con il coraggio di esprimere anche giudizi.

Non ci siamo censurati anche quando abbiamo espresso precise opinioni sull’esito delle elezioni (una sconfitta di tutta la politica bergamasca) o quando ancora abbiamo sottolineato l’emergenza drammatica della nostra terra, quella della denatalità: segnali da comprendere per affrontare il futuro. Meglio sapere dove stiamo andando. È quello che faremo anche nel 2023.