Bergamo, il prefetto Giuseppe Forlenza si presenta: primo dossier l'accoglienza
Originario della provincia di Salerno, ha 58 anni. «Sono un pragmatico e credo molto nel lavoro di squadra fra istituzioni»
«La nonna di mia moglie era bergamasca. Si chiamava Rachele Quarti. Ricordo che mi insegnò anche qualche scioglilingua in bergamasco. Quello che faceva "Ti che ti tachet i tac..."». Si presenta così, in modo affabile e informale, il nuovo prefetto di Bergamo, Giuseppe Forlenza.
Elegante, abito e capelli perfettamente curati, cortese, disponibile alla battuta pur nel rispetto del ruolo, Forlenza è originario del Salernitano. Non è mai stato prima nella nostra città ma la conosce per i racconti che l'anziana parente gli faceva. Lui è nato a Contursi Terme. Ha 58 anni, sposato e con tre figli, si è laureato con lode in Giurisprudenza nel 1987 all’Università degli Studi di Salerno, dove ha collaborato con la cattedra di Procedura penale, e con master di II livello in “Management Pubblico” all’Università di Perugia, in collaborazione con la Scuola superiore dell’amministrazione dell’Interno. Oltre a ciò, è abilitato alla professione di avvocato.
Forlenza ha iniziato a lavorare nell’amministrazione civile dell’Interno nel 1990, alla Prefettura di Alessandria, poi a Potenza, quindi a Campobasso. Alla Prefettura di Salerno è stato per tre anni dirigente dell’area Enti locali. Nel luglio del 2020 è diventato prefetto di Rimini. Ora l'arrivo nella nostra città.
«Sono orgoglioso di aver ricevuto quest'incarico. Il mio primo pensiero, all'atto della nomina, è stata quell'immagine terribile dei camion che portavano via le bare durante il covid. E' stata una scena carica di dolore che mi è rimasta dentro. Bergamo però è anche altro, un centro economico importantissimo, nel cuore produttivo del Paese».
Il nuovo prefetto oggi ha incontrato i comandanti delle Forze dell'Ordine e il questore. Nei prossimi giorni vedrà il sindaco Giorgio Gori, il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi, il vescovo Francesco Beschi, il presidente del Tribunale di Bergamo Cesare De Sapia.
«Sono un pragmatico e credo molto nel lavoro di squadra fra istituzioni», ha detto Forlenza.
«C'è molta voglia di fare - ha spiegato il prefetto, dopo aver incontrato anche i dirigenti della prefettura -. Sul tavolo ci sono diversi dossier, fra cui quello dell'accoglienza».
Quanto ai soldi che lo Stato deve ancora alle cooperative bergamasche - tre milioni di euro che le organizzazioni hanno anticipato di tasca loro per l'emergenza immigrati -, Forlenza ha detto che, al netto delle vicende giudiziarie in corso, «la Prefettura ha pagato tutto quello che finora risulta da documentazione contabile verificata».
Il prefetto appena insediato si è detto comunque disponibile ad analizzare e affrontare il tema. Quanto ai ritardi burocratici nei pagamenti, Forlenza ha sottolineato come la Prefettura di Bergamo sia sottodimensionata del 50 per cento. Fra pensionamenti e mancate sostituzioni, a fronte di una pianta organica di 97 persone, sono solo 50 i funzionari in attività. Manca per esempio, un dirigente in Ragioneria. Ruolo a cui si accede, come per gli altri, per concorso. Il ministero dell'Interno aveva già individuato 5 profili ma, ad oggi, tutti hanno rifiutato gli incarichi.