«Inaccettabile poter rinnovare il passaporto solo dopo aver acquistato il biglietto aereo»
In redazione continuano ad arrivare mail sull’impossibilità di prendere appuntamento online: «Disservizio vergognoso»
Ne abbiamo parlato e riparlato, e come noi altri siti di informazioni in tutta Italia. Perché il problema non è solo di Bergamo, ma comunque c’è, e all’orizzonte non si vedono soluzioni. Prendere un appuntamento per rinnovare il passaporto usando l’apposito sito resta impossibile e l’apertura della questura solo nei confronti di chi dovrà partire nel giro di tre settimane – fatto da dimostrare con l’acquisto già effettuato di un biglietto aereo – in molte situazioni non è risolutiva, oltre a essere formalmente ingiusta.
I cittadini si sentono abbandonati e ci scrivono per lamentare un disagio di stampo kafkiano, dove si creano dei cortocircuiti di burocrazia francamente allucinanti, per un paese civile.
A Fabio Borrini la pratica del biglietto aereo – cioè la possibilità di rinnovare il passaporto d’urgenza se si ha un volo entro tre settimane - sembra una follia. Tant’è che – aggiungiamo noi - da mesi le aziende che hanno molti dipendenti che devono viaggiare, e magari hanno bisogno di avere il passaporto rinnovato per chiedere dei visti, si procurano falsi biglietti aerei (cioè li comprano e poi li annullano) per poter fare il documento.
«Mi dicono che a Bergamo due uffici sono dedicati al rinnovo del porto d’armi – scrive il lettore -. Ignoro la quantità dei richiedenti di questa documentazione, a sensazione dovrebbero essere in numero inferiore rispetto ai richiedenti il passaporto. Ma non vorrei che i processi non consentano di fare quello che il buonsenso suggerirebbe.
Anche perché con lo Spid e il vecchio passaporto hanno già tutti I dati, per le foto basterebbe caricarle nel portale e fare il riconoscimento alla consegna presso qualunque ufficio pubblico, se proprio dovesse essere richiesto».
Inaccettabile quanto sta accadendo, dice Marzia Motta:
«Desidero sottoporre alla vostra attenzione il continuo, vergognoso nonché inaccettabile disservizio dato dall'impossibilità di richiesta appuntamenti per rilascio passaporti. Sono 8 mesi che cerco di prendere appuntamento per me e due miei famigliari, ma come al solito la schermata compare rossa, o se appaiono uno o massimo due appuntamenti risultano già occupati.
Ritengo sia un diritto del cittadino fare richiesta di passaporto e un dovere dell'amministrazione pubblica rilasciarlo. È una negazione della nostra libertà. Personalmente, dopo mesi, non posso più attendere e non so proprio come fare. Inoltre, inaccettabile pensare di procedere prima all'acquisto del biglietto aereo e poi presentarsi in questura».
Aggiunge Franco Garlini:
«Mi ricollego alle numerose mail scritte dai lettori in merito alle difficoltà di prenotazione di un appuntamento per il rinnovo o le richiesta del passaporto. Anche a me, il 21 gennaio, è stato risposto di presentarmi tre settimane prima della partenza con biglietto aereo.
Pongo in evidenza solo che dovendomi recare negli Usa, viene richiesto il visto Esta, la cui domanda di ottenimento richiede il numero di passaporto... per cui diventa un cane che si morde la coda! Alla mia precisazione di cui sopra mi è stato risposto che per ottenere il visto servono poche ore. Ma nel caso di rifiuto bisogna richiedere visto turistico non lavorativo, e li servono alcuni giorni, se non settimane... e a questo punto come devo comportarmi?
È dai primissimi giorni di dicembre che tutta la famiglia sta provando a prenotare appuntamenti, ma lavorando tutti, a turno prendiamo dei ritardi al lavoro (e, scusate, non mi sembra corretto nei confronti del datore di lavoro!)».