Figura simbolo

Avviata la causa di beatificazione per don Bepo Vavassori (i vescovi lombardi han detto sì)

La decisione la scorsa settimana, ma è stata comunicata oggi (24 gennaio) dal vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi

Avviata la causa di beatificazione per don Bepo Vavassori (i vescovi lombardi han detto sì)
Pubblicato:
Aggiornato:

Bergamo aspettava la notizia da quel febbraio 1975 in cui don Bepo Vavassori morì. Aspettava di sapere che, per quel prete che aveva dedicato tutta la sua vita a fare il bene, a dare una casa ai bambini orfani, si sarebbe aperta la causa di beatificazione.

Ci sono voluti quasi cinquant’anni, ma alla fine Bergamo ce l’ha fatta: per il suo don Bepo la strada è aperta. I vescovi lombardi la settimana scorsa hanno deciso la causa di beatificazione, sulla base di un dossier elaborato dal Patronato San Vincenzo, curato da don Arturo Bellini e fortemente voluto dal superiore, don Davide Rota.

In questi cinquant’anni, diverse persone hanno lavorato sulla figura di don Bepo Vavassori, ne hanno preparato delle biografie, a cominciare dal nipote, Sandro Vavassori, da don Martino Campagnoni, decano del Patronato, e da uno dei suoi cinquantamila orfani, Mario Cavallini, che ancora oggi vive al Villaggio degli Sposi, nelle case volute da don Bepo per i suoi giovani che decidevano di fare famiglia.

La notizia è stata comunicata dal vescovo di Bergamo Francesco Beschi questa mattina (24 gennaio), nel corso del tradizionale incontro con i giornalisti, al Patronato San Vincenzo, per la ricorrenza del patrono San Francesco di Sales. Infatti, tra le altre cose, don Bepo fu anche giornalista, per tre anni direttore de L’Eco di Bergamo. Al suo posto arrivò più tardi il suo prete e discepolo, il mitico don Andrea Spada, il quale in un’intervista televisiva raccolta da Mario Cavallini disse: «Don Bepo era un santo, io mi confrontavo sempre con lui. Ma è difficile stare al passo dei santi».

Seguici sui nostri canali