Gasperini prima della Samp: «Zapata è convocato. Io alla Juve? Sono solo voci»
Il tecnico della Dea ha parlato alla vigilia della sfida contro i blucerchiati e ha toccato diversi argomenti. Di campo e non solo
di Fabio Gennari
Gian Piero Gasperini è tornato a parlare in sala stampa a Zingonia alla vigilia della gara di domani sera (28 gennaio) contro la Sampdoria. Partita complicata per la Dea e, secondo il tecnico, non c'è alcun rischio di sottovalutare il match.
«Non c'è mai stato questo rischio - ha risposto a domanda il mister -. Qualche volta non abbiamo fatto risultato, ma non abbiamo mai sottovalutato nessuno. La Samp è sempre una squadra difficile da affrontare. Giusto avere fiducia, ma non ci deve essere euforia. Abbiamo già avuto esperienza con la Cremonese: ci siamo presentati da primi in classifica e non abbiamo vinto la partita. Sono tipi di gare in cui bisogna stare attenti. La Samp è una buona squadra che vale più della classifica che ha, le gare vanno tutte giocate».
L'ottimo momento (anche difensivo)
A proposito di buona squadra, l'Atalanta vive certamente un ottimo momento e i margini di crescita non mancano. «In questo momento la squadra, in virtù delle ultime partite, ha recuperato qualche certezza. Abbiamo rimontato con Spezia, Bologna e Juventus: sotto questo aspetto indubbiamente abbiamo più convinzione, anche circa classifica e campionato. Sicuramente è un buon momento».
«I gol presi? È sempre meglio vincere che pareggiare 0-0 e non prendere gol. Noi subiamo veramente molto poco, i nostri portieri vengono impegnati poche volte. Poco prima della sosta abbiamo incontrato le migliori squadre, ma anche con la Juventus la difesa si è comportata molto bene, abbiamo preso un gol su punizione e uno su rigore. Non ritengo ci sia un problema difesa, siamo tra le prime del campionato. È molto più importante per me essere ritornati a fare gol, ci consente anche di ribaltare le partite, di vincerle».
Zapata (recuperato), Lookman e Boga
La buona notizia di giornata riguarda Zapata. «Si, è pronto per la panchina e per giocare. Per me chi è convocato è già pronto per giocare. Così come ha recuperato Muriel. Con il calcio di oggi e con le cinque sostituzioni a disposizione, se uno è stanco esce. Quindi non penso molto al turnover. Si ha la possibilità per mezza squadra di non giocare novanta minuti e non avere problemi a giocare dopo tre-quattro giorni».
Poi due annotazioni importanti per Lookman e Boga. «Lookman da subito ha giocato, è sempre stato dentro le gare. Ha dimostrato di avere esperienza, ha avuto una crescita importante in società dove conoscono calcio, come il Lipsia o le squadre inglesi. Lì era impiegato un po' distante dalla porta, ma mi sono accorto subito che aveva le caratteristiche giuste per quello che cercavamo noi da tempo. Da Boga io continuo ad aspettarmi un gioco più verticale, più vicino all'area. Lì si è sempre un po' perso, non è riuscito a essere concreto. Nel primo tempo con la Juve ha toccato tanti palloni ma mi è piaciuto poco, ha fatto meglio nel secondo. È un giocatore che in una rosa ci sta sempre, poi dipende dallo spazio, ma può diventare un giocatore che rompe il gioco. Forse il suo peso più grande era stata l'alta valutazione, qualcuno lo avevo posta a fianco del Papu, ma sono giocatori diversi».
Un desiderio per i 65 anni
La chiosa del tecnico è stata per i 65 anni appena compiuti e il sogno nel cassetto. «Ora mi fanno uno sconto per lo skipass (ride, ndr). Il sogno è sempre quello di trovare situazioni condivise per realizzare sempre qualcosa di importante. Le voci sulla Juve? Sono voci che saltano fuori ogni tanto e nulla più, siamo tutti concentrati per fare il meglio possibile. Per me sarebbe bellissimo raggiungere il massimo in questa stagione. Il massimo è la Champions? Sì, lo scudetto è un po' dura (ride, ndr)».