Urne spente

Regionali, lo studio in vista del voto: un bergamasco su due se ne infischia delle elezioni

La ricerca di Noto Sondaggi fotografa la disaffezione per la politica. La corsa al Pirellone non entusiasma. In molti elettori prevale l'indifferenza

Regionali, lo studio in vista del voto: un bergamasco su due se ne infischia delle elezioni
Pubblicato:
Aggiornato:

di Wainer Preda

Le elezioni regionali interessano solo alla metà dei bergamaschi. L’altra metà fa, bellamente, spallucce. Il dato choc (anche se non del tutto inatteso) emerge dall’ultima ricerca demoscopica effettuata da Noto Sondaggi. Cifre che la dicono lunga sulla voglia che i conterranei hanno di andare alle urne il 12 e 13 febbraio prossimi.

La corsa al Pirellone non sta entusiasmando. Saranno i candidati, le proposte poco incisive, la Regione che è percepita (a torto o ragione) come estranea alla vita quotidiana. Sarà l’assuefazione alla politica, saranno mille altri motivi. Fatto sta che una parte molto consistente dei bergamaschi si sta mostrando del tutto indifferente a una tornata elettorale che, peraltro, decide le sorti politiche della Lombardia e dunque di un bel pezzo del Paese.

E a dimostrarlo, ora, ci sono anche i numeri. Non assoluti, per carità, ma certo indicativi di un “sentiment” (come dicono i guru del marketing) diffuso e generalizzato. Ebbene, stando allo studio - molto articolato e particolareggiato -, 88 bergamaschi su 100 sono a conoscenza dell’appuntamento elettorale di febbraio. Un dato in linea con il resto della regione. E fin qui, nulla di strano.

Ma è il giudizio, tranchant, che attribuiscono all’appuntamento, a far riflettere: solo 49 bergamaschi su 100 ritengono che le elezioni regionali siano “molto o abbastanza importanti”. Mentre il 44 per cento le considera “poco o per nulla”.

Ciò mostra un netto scollamento fra i cittadini e la politica. Delusa o disillusa, la metà dei bergamaschi preferisce ignorare i propri diritti costituzionali convinta che le decisioni degli eletti abbiano tutto sommato poca o scarsa influenza sulla vita di tutti i giorni. O, ancor peggio, che alla fine anche votando non cambi alcunché. Il che rivela un cinismo accentuato nei confronti della politica, quasi fosse cosa d’altri in cui non immischiarsi, con buona pace della democrazia.

Perché la metà (forse) diserta

Solo il 50 per cento dei bergamaschi sarebbe “molto o abbastanza motivato” per andare a votare. L’altra metà invece lo è “poco o per nulla”. Se il dato sarà confermato nell’urna, l’astensionismo potrebbe giocare un ruolo fondamentale sugli esiti della tornata. Su questo gran parte degli istituti di sondaggio concordano.

La questione candidati

Tornando alla scarsa motivazione, della metà dei bergamaschi, il principale motivo della disaffezione sarebbe il fatto di non aver alcuna preferenza fra i candidati (44 per cento) o di essere ancora in fase di valutazione (33 per cento), dice la ricerca. Il che impone una riflessione sui quattro aspiranti presidenti della Regione (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 9 febbraio, o in edizione digitale QUI

Seguici sui nostri canali