L'assessore all'Istruzione: «Il più grande piano di rinnovamento dei nidi dagli anni '60»
Il consigliere Luca Nosari di "Bergamo ideale" aveva posto un'interrogazione sulla scelta di demolire le strutture e non fare semplicemente manutenzione
Il consigliere Luca Nosari, del gruppo di minoranza Bergamo ideale, si era chiesto perché l'amministrazione avesse deciso di demolire e ricostruire integralmente cinque nidi comunali (L'erba Voglio, Il Ciliegio, Il Bruco Verde, Il Villaggio, I Coriandoli) e di non scegliere la via della manutenzione. Ha così portato questi suoi dubbi in un'interrogazione, che, presentata lo scorso inizio gennaio, ha avuto ora risposta dell'assessore all'Istruzione Loredana Poli.
Edifici anni '60-'70
L'amministratrice: «Si tratta di edifici costruiti tra il 1960 e il 1970, con indice di vulnerabilità sismica ampiamente al di sotto del limite richiesto per la tipologia di intervento di demolizione e ricostruzione, con caratteristiche energetiche non performanti fatto salvo per il nido del Villaggio degli Sposi, raggiunto da teleriscaldamento, che però negli anni ha manifestato progressive criticità statiche, tanto da essere già stato svuotato in previsione dei lavori finanziati con fondi Pnrr».
Quasi 9 milioni
L'assessore Poli ha spiegato il contesto all'interno del quale è avvenuta la scelta, ovvero le opportunità offerte dal "Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia", finanziato dall’Unione europea con il programma Next Generation Eu. In particolare, ha sottolineato come sia grazie all'impegno della Direzione edilizia scolastica e sportiva, che ha candidato i nidi e proposto i progetti, se i fondi, un totale di 8 milioni 719mila euro siano stati aggiudicati a Bergamo.
Un grande piano
Conclude: «Credo che la risposta possa essere considerata esaustiva e che noi tutti si debba essere grati alla Direzione competente di essersi aggiudicata finanziamenti che consentono al Comune di Bergamo di attuare il più grande piano di rinnovamento dei Nidi dagli anni '60 ad oggi».