I Paesi asiatici all’Expo
Nelle scorse settimane abbiamo girato il mondo attraverso un tour virtuale per i padiglioni dei Paesi che saranno presenti all’oramai imminente Expo Milano 2015. Siamo stati nelle Americhe, in Europa e anche in Africa. Oggi, a 72 giorni dall’inizio dell’esposizione universale, siamo giunti all’ultima tappa del nostro lungo viaggio: l’immensa Asia.
L’Expo è un evento attesissimo, che sta creando attorno a sé aspettative e speranze. Come per ogni esposizione universale, sono stati invitati tutti i Paesi del mondo. Di questi ben 145 hanno deciso di essere presenti alla manifestazione, trattando il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Ogni Paese, partendo dalla propria cultura e dalle proprie tradizioni, è chiamato a interrogarsi e a proporre soluzioni rispetto alle grandi sfide legate alle prospettive dell’alimentazione. I partecipanti esprimono il significato e i contenuti della loro presenza con un concept tematico espresso o attraverso un autonomo spazio espositivo, cioè un padiglione dedicato unicamente alla Nazione, o attraverso uno spazio all’interno di uno dei 9 Cluster Tematici presenti tra i vari padiglioni.
L’attenzione, com’era prevedibile, è principalmente puntata sui grandi spazi espositivi che i Paesi hanno deciso di costruire e che, di fatto, daranno vita all’intera area Expo. L’obiettivo di queste architetture, a differenza che in passato, non dev’essere quello di stupire e lasciare a bocca aperta, bensì quello di essere, oltre che belle, ecosostenibili. Saranno smontabili e riciclabili, con molti spazi aperti e dedicati alla natura.
I Paesi asiatici partecipanti e alcuni padiglioni. Per l’immenso continente asiatico saranno più di 40 gli Stati presenti a Expo, ma solo in 15 hanno optato per un padiglione proprio. Attraverso il sito della manifestazione è possibile curiosare tra i concept di questi Stati, che hanno deciso di rendere noti i rispettivi temi di partecipazione. Ecco come saranno, dunque, alcuni dei loro padiglioni.
AZERBAIGIAN
Il tema scelto è “Protezione dei cibi biologici e della biodiversità per le generazioni future”. L’Azerbaigian è uno dei più antichi cuori dell’umanità ed è sempre stato un crocevia naturalistico, geografico, culturale e storico. Per questo l’agricoltura e la cucina, dalle erbe ai pesci, si sono arricchite nel tempo di diverse influenze. E sono proprio queste a renderlo oggi un Paese unico. Il padiglione, ideato dalla Simmetrico Network, presenta forme architettoniche moderne e semplici, realizzate attingendo ai materiali tradizionali, il legno e la pietra, lavorati in modo innovativo e abbinati a vetro e metallo. Al termine della manifestazione, il padiglione verrà smontato e ricostruito a Baku.
BAHRAIN
Il tema scelto dal Paese è “Archeologie del verde”. Il suo padiglione a Shangai 2010 è stato un vero successo e il Bahrain vuole ripetersi a Milano. Potrà farlo da un tema che gli è molto caro: già dall’antichità, il Bahrain ha vantato una storia agraria ricca e unica. Il padiglione rappresenta un’interpretazione delle relazioni che legano proprio il patrimonio agrario e la cultura di questo Paese. Il cuore dello spazio saranno dieci frutteti, ognuno dei quali porterà i suoi frutti durante il semestre di Expo. Il padiglione presenterà anche manufatti storici risalenti a migliaia di anni fa, ognuno dei quali legato alle tradizioni agrarie e alle leggende del Paese. Progettato dall’architetto Anne Holtrop e dal paesaggista Anouk Vogel, è concepito come un paesaggio continuo di frutteti che si intersecano in una serie di spazi espositivi chiusi. Finita la manifestazione verrà portato in Bahrain, dove sarà trasformato in un giardino botanico.
CINA
Il tema scelto da questo Paese è “Terra di speranza, cibo per la vita”. Agricoltura, alimentazione, ambiente e sviluppo sostenibile sono i punti focali della partecipazione della Cina a Expo. Lo scopo è ricordare la convinzione della filosofia cinese che «l’uomo è parte integrante della natura», illustrando le tradizioni culturali e i progressi nei campi dell’agricoltura. Il filo conduttore è la ricerca di equilibrio tra gli esseri umani e l’ambiente. Bisogna sottolineare come questo grande Paese partecipi per la prima volta a un’esposizione universale con un padiglione proprio: per la prima volta la Cina si impegna a mostrare e spiegare nei dettagli la sua politica agricola, dalla storia alle innovazioni del futuro. Anche province e singole città saranno presenti diverse attività. E, sempre per la prima volta, ci saranno anche diverse imprese cinesi.
EMIRATI ARABI UNITI
Il tema scelto è “Cibo per la mente”. Il concept rimanda sia alla volontà di pensare e di indagare sulle questioni culturali, etiche, tecniche, scientifiche e mediche sollevate dal bisogno di nutrire il mondo, sia alla necessità riguardo al cibo di sostenere ed essere sostenibile. Le aree del padiglione e gli eventi in programma sono stati pensati per offrire un grande contenitore di idee, principi e pratiche attraverso le esperienze degli EAU: dalle floride oasi che rappresentano il passato, all’architettura degli spazi che simboleggia l’attuale interesse per le energie rinnovabili e la riduzione della CO2, fino alla vasta gamma di esibizioni che esplorano le delizie, i paradossi e le sfide dell’alimentazione. Il progetto, ideato dalla Foster+Partners, prevede muri di sabbia increspata dal vento alti 12 metri e un ingresso delineato da uno schermo video lungo 75 metri. Onnipresente il richiamo al paesaggio arabo. Il futuristico padiglione è provvisto di sistemi di recupero dell’acqua piovana e celle fotovoltaiche ed è stato progettato tenendo in considerazione due climi: quello fresco di Milano e quello assolato degli EAU, dove verrà portato alla conclusione di Expo.
GIAPPONE
Il tema scelto dal Paese è “Diversità armoniosa”. Il Giappone vuole proporre la propria cultura alimentare come esempio di nutrimento sano, sostenibile ed equilibrato, nonché come modello per alleviare i problemi mondiali relativi alla fame e all’ecologia. Partecipa anche con l’intento di rilanciare la propria immagine turistica, duramente colpita dal terremoto del 2011. Per rappresentare la fusione tra tradizione e modernità, rispetto dell’ambiente e perfezione estetica, si è scelto di proporre un padiglione con un’ampia entrata e uno sviluppo in lunghezza, come una delle case tradizionali di Kyoto. Oltre a materiali naturali come bambù e legno, non mancano tecnologie informatiche e sistemi per il risparmio energetico.
ISRAELE
Il tema scelto è “I campi di domani”. Israele è un Paese giovane, ma con una tradizione di 3mila anni alle spalle, che attraverso lavoro, ricerca e sviluppo ha saputo rendere fertili molti dei suoi terreni in prevalenza aridi. Una dedizione che in 70 anni l’ha portato a essere uno dei Paesi leader nel campo della scienza e nell’innovazione. Tutto questo è ciò che Israele vuole portare a Milano con il proprio padiglione. Diviso in quattro aree, l’elemento caratterizzante ideato dall’architetto David Knafo è il “giardino verticale”: una parete lunga 70 metri e alta 12, interamente adorna di piante vive, i cui fiori e colori cambieranno con il passare delle stagioni. Un impatto visivo di forte spettacolarità, per dar modo al Paese di affrancarsi dall’immagine di un territorio arido.
KAZAKHSTAN
Tema scelto dal Pese è “La terra delle opportunità”. In questo Stato è fortissimo il legame tra l’uomo e la natura, maturato attraverso secoli (se non millenni) di tradizione nomade. Il padiglione kazako mira a sensibilizzare il visitatore sul tema della tutela delle risorse agricole e naturali, sulla cultura e l’idea dello sviluppo sostenibile, sulla cui rotta il Paese vuole decisamente incamminarsi.
KUWAIT
Il tema scelto è “La sfida della natura”. Il Kuwait, infatti, affronta quotidianamente sfide enormi per assicurare uno standard di vita elevato ai propri cittadini: acqua, agricoltura ed energia non sono elementi così scontati come nel resto del mondo. Il Kuwait nel 1953 ha costruito il primo impianto al mondo di desalinizzazione a tecnologia Msf (multi-stage flash) e oggi ha 7 impianti che producono 1,85 miliardi di litri d’acqua al giorno; l’agricoltura si sviluppa principalmente in tre regioni, concentrandosi sulle colture di palme e patate; la terza sfida, l’energia, vede il Paese impegnato nella ricerca di sostituti naturali al petrolio. Expo permette al Kuwait di far conoscere i propri progetti su questi tre macrotemi. Il padiglione, il cui concept è stato sviluppato dallo studio di Italo Rota, è un affascinante spaccato del territorio del Kuwait, della sua cultura e delle sue risorse umane e paesaggistiche, quelle di un Paese nato dal deserto e che in esso ha saputo trovare la propria ricchezza. La struttura richiama il profilo delle tradizionali imbarcazioni kuwaitiane, i Dhow, tuttora utilizzate nelle acque del Golfo Arabico.
MALAYSIA
Il tema scelto è “Verso un ecosistema alimentare sostenibile”. L’obiettivo primario del Paese è quello di invitare i visitatori a ripensare l’approccio al cibo in maniera più salutare e sostenibile, facendo leva sul mix unico di cultura culinaria del Sud-Est Asiatico, eredità multietnica e biodiversità ambientale. Il padiglione ha la forma di quattro semi. Le curve del design e gli intrecci sulla struttura riflettono la versatilità e la dinamicità della nazione. La struttura esterna dei semi è costruita con il Glulam, o legno lamellare, un innovativo legno strutturale ricavato da materiale locale sostenibile.
NEPAL
Il tema scelto è “La sicurezza alimentare e la sostenibilità per lo sviluppo”. La produzione di cibo nel Nepal non riesce a tenere il passo della crescita demografica. Una delle cause è la mancanza di un’irrigazione adeguata dei campi agricoli, così come è limitata la produzione di energia. Da qui la decisione di partecipare a Expo Milano 2015 per aumentare l’attenzione sulla necessità di adottare programmi di sviluppo capaci di garantire a ogni persona la quantità di cibo di cui ha bisogno. Il padiglione è stato progettato dall’Implementing Expert Group, lo stesso scelto dal governo per le esposizioni del 1988, 1990, 2000 e 2010. Ricorda la forma del “mandala”, il diagramma circolare formato dall’unione di figure geometriche che richiama il cerchio della vita. L’atmosfera in cui si calano i visitatori è quella degli antichi insediamenti delle valli di Kathmandu dove persone di differenti etnie, religioni ed estrazioni sociali hanno convissuto in armonia per secoli, in un contesto vivido e colorato.
OMAN
Il tema scelto è “L’eredità nei raccolti”. Dato che l’Oman è situato in una delle zone più aride della Terra, il Sultanato ha dovuto affrontare enormi difficoltà per poter garantire una produzione di cibo che fosse sostenibile e sicura. A fronte di una costante scarsità di acqua, la corretta gestione e distribuzione delle risorse idriche è divenuta una priorità vitale. Il padiglione racconta proprio la cura con cui gli omaniti tutelano, gestiscono e custodiscono l’acqua. Il visitatore potrà passeggiare all’interno del giardino suddiviso in tre spazi, a simboleggiare il sole, la sabbia, il mare.
QATAR
Il tema scelto è “Seminare sostenibilità, soluzioni innovative per un cibo sostenibile”. A Expo Milano 2015 il Qatar vuole mostrare il suo impegno per garantire un cibo sicuro, sano e conveniente. Dalle serre alla tavola, dai laboratori scientifici allo sport, il Paese è impegnato a seminare sostenibilità, ovvero a garantire tutto questo attraverso soluzioni che siano socialmente, economicamente ed ecologicamente sostenibili. Il padiglione del Qatar mette in mostra le tecnologie più moderne in un’esperienza olistica, interattiva e informativa: si crea così un’oasi di innovazione, invenzione, energia, industria e tecnologie verdi.
REPUBBLICA ISLAMICA DELL’IRAN
Il tema scelto è “Global Sofreh, Iranian Culture”. Il popolo iraniano coltiva la convinzione che l'essenza del mondo sia basata sulla saggezza, per questo l'approccio al tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” sarà applicare la saggezza per trovare soluzioni ragionate a tale sfida globale. Il padiglione è stato studiato dal team guidato dall’architetto iraniano Kamran Safamanesh: la prima fase avanzata di architettura è stata sviluppata da Rah Shahr Architectural Consulting Engineers; mentre la seconda fase è stata seguita dallo studio italiano RPA S.r.l.. I tre temi sono riassunti da un elemento che li contiene tutti: il sofreh, un riquadro di stoffa che identifica la tavola imbandita, uno degli oggetti più importanti della cultura culinaria iraniana. Da questa immagine deriva, dunque, l’architettura del padiglione: una struttura aperta simil-tenda la cui pelle interna ricorda il ricamo tipico del sofreh.
THAILANDIA
Il tema scelto è “Nutrire e deliziare il mondo in modo sostenibile”. La Thailandia è nota per il suo cibo di strada, che esalta la tipicità dei sapori e la varietà delle preparazioni e che viene riprodotto nell’esibizione esterna, ricreando le atmosfere locali del "Festival del cibo della fiera del Tempio", e allestendo un mercato galleggiante che ricorda proprio quello dei tempi passati, quando Bangkok era chiamata “la Venezia d’Oriente”. L’architettura del padiglione ha una forma che riprende al centro quella del cappello tradizionale dei coltivatori di riso thailandesi, il “ngob”. Esiste solo in Thailandia, dove viene utilizzato fin dai tempi antichi, e per questo è l’emblema del sapere contadino e della saggezza locale. A questo nucleo si affianca un’altra forma, quella del “naga”, che riprende le linee sinuose degli esseri considerati spiriti della natura, protettori di fonti, pozzi e fiumi e portatori di pioggia e fertilità.
VIETNAM
Il tema scelto è “Acqua e fior di loto”. L’acqua è l’elemento più importante al mondo per il nutrimento e la vita di tutti gli esseri viventi, ma in realtà soffre a causa di inquinamento, sprechi e sovra sfruttamento; il loto è un fiore molto diffuso in Vietnam, cresce dal fango esprimendo una disarmante bellezza e ha la capacità di purificare l’acqua in cui prospera: questa doppia immagine è stata scelta per veicolare il messaggio del Vietnam alla comunità internazionale riguardo al suo impegno di proteggere attivamente l’ambiente e le risorse idriche. Video, grafici, cataloghi illustrativi ma anche oggetti d’arte, ceramiche e tre spettacoli al giorno sono gli strumenti scelti per condividere con tutti i Paesi partecipanti e i visitatori la ricca offerta culturale e alimentare del Vietnam.