Boga, Zapata e Muriel sono una risorsa preziosa: da qui alla fine avranno minuti
Gli uomini offensivi della Dea sono di livello, le prestazioni inducono alla fiducia e la squadra se la gioca con le concorrenti senza paura
di Fabio Gennari
Partiamo dalla fine. Quei cinque minuti abbondanti che Gasperini ha concesso a Boga e Zapata sul campo della Lazio sono significativi, molto significativi. I due subentranti hanno fatto bene, si sono dati da fare e hanno lottato. La partita era quasi finita, ma nel calcio, in pochi secondi, può cambiare tutto. La prestazione di Boga e Zapata ha permesso di mettere la parola fine sulla gara proprio perché se la palla viene gestita, protetta, smistata e "alzata" fino ai 70-80 metri dalla tua porta, i rischi si azzerano. E tu vinci.
Anche a Reggio Emilia con il Sassuolo i due erano entrati bene in campo. Il contesto era diverso, la squadra in dieci uomini non permetteva di fare chissà cosa ma i segnali, al Mapei Stadium, sono stati molto simili a quelli di Roma. E considerando che in attesa di altro minutaggio c'è anche Muriel, il quadro è completo: con loro tre e i due "titolarissimi" del momento, ovvero Hojlund e Lookman, la Dea ha un reparto avanzato di sicuro valore che mixa caratteristiche anche molto diverse.
La Lazio in attacco ruota Zaccagni, Anderson, Pedro e Immobile, un centravanti di riserva vero non c'è e questo è un minus. La Roma, dietro Abraham e Dybala, può contare su El Shaarawy e Belotti, oltre a Solbakken, mentre il Milan aspetta Ibrahimovic e conta su Leao, Giroud, Rebic e Origi. Certo, numericamente i rossoneri hanno anche Diaz, Messias e De Ketelaere, ma la carta è una cosa e il campo - leggasi il rendimento - un'altra. La stessa Inter deve fare i conti con il bilancino tra Dzeko, Lautaro, Lukaku e Correa. Insomma, una bella sfida europea che coinvolge cinque squadre per cinque posti tra Champions, Europa e Conference League. Nel nome delle punte.