10 frasi dei bergamaschi davanti alla televisione
C'è chi lo nega, ma guardare la televisione è sempre e comunque un rito serale quotidiano, da celebrare rigorosamente sul divano. Però gli orobici sono di natura concreta, e quello che appare sullo schermo spesso è solo una tappezzeria visiva e sonora da osservare, distrattamente e quasi infastiditi, mentre si è occupati a fare altro. Un po’ come la nonna che si lamentava della messa in italiano perché non poteva più recitare in pace il suo rosario.
1) Indo él ól telecomando?
Domanda propiziatoria che presiede a ogni rituale televisivo. L’oggetto in questione tende a scomparire verso le otto di sera, per rimaterializzarsi quando la scelta forzata è ormai caduta su un telefilm d’anteguerra. [Trad: Dov'è il telecomando?]
2) Gh’è mai ső negót
Frase pronunciata con profonda soddisfazione, dopo avere velocemente scandagliato tutta la programmazione. È la riprova che guardare la televisione è inutile, ma necessita di conferme quotidiane. [Trad: Non c'è mai "su" niente]
3) L’ó zamò ést
Non si sa come, non si sa quando, ma c’è sempre qualcuno che ha già visto il film selezionato. Di solito è il padre che lavora giorno e notte, o la madre che non ha nemmeno un secondo di tempo libero. [Trad: L'ho già visto]
4) A l’ l’à dicc la televisiù
Pietra tombale su ogni dibattito, la frase assegna al mezzo di comunicazione un ruolo di autorità assoluta. Recentemente è stata messa in discussione dall’affermazione del web, poi l’inaffidabilità della rete ha rimesso la questione in parità. [Trad: L'ha detto la televisione]
5) Tanto ta dórmet
Rassegnato commento del coniuge o partner, che ha assistito alla lunga e meticolosa ricerca del canale da parte dell’anima gemella. Che dopo dieci minuti si abbandonerà al giusto riposo. [Trad: Tanto ti addormenti]
6) Tőcc i pàter i fenéss in glòria
Di derivazione cattolica, mostra non solo l’animo religioso dei bergamaschi, ma anche la loro naturale avversione per le trame scontate e per le storie che si sa subito come andranno a finire. [Trad: Tutte le preghiere finiscono con il Gloria]
7) L’è stàcc lü a copàla
Nel silenzio generale, quando il thriller di turno è arrivato al punto di massima tensione, la nonna solitamente immemore e silente si risveglia e rivela il finale. Poi si riaddormenta, forse per evitare i ringraziamenti. [Trad: È stato lui a ucciderla]
8) Sanremo al vàrde mia
Individualista di natura, il bergamasco non ama le trasmissioni che attirano masse di spettatori. Eppure, misteriosamente, ne conosce ogni minimo dettaglio. [Trad: Sanremo non lo guardo]
9) I parla dóma de balù
Rimprovero domenicale, generalmente rivolto dalla moglie al marito, ritenuto il principale responsabile della programmazione televisiva dominata dal calcio. [Trad: Parlano solo di calcio]
10) I sà piő cósa ‘nventà
Aperto alla novità, ma solo fino a un certo punto, il bergamasco disdegna le trasmissioni troppo frivole, lontane dalla realtà o palesemente artificiose. Per esempio quelle dove vip che non lo sono sopravvivono su un’isola che deserta non è. [Trad: Non sanno più che cosa inventare]