si paga sempre di più

Mutui in crescita costante, mazzata per almeno 111 mila famiglie bergamasche

Tanti sono i nuclei, nella nostra provincia, con un finanziamento in corso. Già si parla dell’aumento di un altro mezzo punto a marzo...

Mutui in crescita costante, mazzata per almeno 111 mila famiglie bergamasche
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Rincaro dei mutui per tante famiglie bergamasche: negli ultimi mesi, infatti, gli interessi sulle rate dei finanziamenti a tasso variabile già aperti sono cresciuti in media del 43 per cento. A presentare le cifre è la Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) in una sua ricerca.

Circa 111 mila famigli bergamasche coinvolte

Sono le conseguenze del rialzo del costo del denaro al 3 per cento deciso dalla Banca centrale europea a gennaio con lo scopo di contenere l’inflazione. Il provvedimento è entrato in vigore l’8 febbraio e i suoi effetti si sono già fatti sentire: come riporta L'Eco di Bergamo, in Bergamasca ci sono 110.981 famiglie con un finanziamento in corso e di queste 55.491 stanno rimborsando un mutuo per l’acquisto di un immobile.

Sulla base delle statistiche di Banca d’Italia e Istat, a giugno 2022 c’erano 492 sportelli nella nostra provincia, con 37,7 miliardi di euro depositati e prestiti di poco superiori ai 35 miliardi. Questi sono a loro volta divisi tra famiglie (13,6 miliardi di euro), aziende (17,9 miliardi), imprese familiari (1,4 miliardi) e pubblica amministrazione (264 milioni).

Tasso variabile, che mazzata!

Già si parla dell’aumento di un altro mezzo punto dei tassi a marzo, per cui la situazione sembra destinata a peggiorare: arrivando al 3,4 per cento (nel 2021 era lo 0,6 per cento), in pratica un prestito ventennale da 150 mila euro avrà una rata mensile di 872 euro, ovvero 206 euro in più, con un aumento del 31 per cento, rispetto ai 666 euro di un anno fa.

I mutui a tasso fisso non vanno certo meglio, dato che sono passati dall’1,4 per cento di un anno fa a più del 4 per cento, con rate mensili in crescita a seconda delle diverse offerte delle banche. Questo significa che, per un mutuo a tasso fisso da duecentomila euro di venticinque anni, con tasso medio fisso applicabile al 3,9 per cento la rata mensile sarebbe di 1.056 euro.

Non solo mutui

Il problema non riguarda solo i mutui per la casa, ma anche quelli per automobili ed elettrodomestici. A fine 2021 il tasso d’interesse medio era all’8,1 per cento, adesso invece potrebbe arrivare all’11,3 per cento: per fare un esempio, chiedendo un prestito per una macchina da 25 mila euro e un finanziamento di dieci anni, il costo totale va da 37.426 euro a 42.986 euro, con una differenza di 5.560 euro pari al 15 per cento.

Come fare dunque per arginare il problema? Sarà comunque difficile, ma con la legge di bilancio 2023 il governo Meloni ha reso nuovamente disponibile la norma salva mutui del 2011, che dà la possibilità di rinegoziare il finanziamento con la propria banca passando da tasso variabile a fisso, mantenendo invariato lo spread. In tutto questo, le richieste di prestiti da parte di famiglie e imprese sono aumentate dell’1,3 per cento rispetto al 2022, mentre invece i depositi sono calati dello 0,9 per cento.

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