Non è imbattibile, ma il Napoli è una macchina "quasi" perfetta: grandi i meriti di Spalletti
Indipendentemente dal campanilismo e dal tifo, è innegabile che la formazione partenopea si meriti applausi da tutti gli appassionati
di Fabio Gennari
Miglior attacco, miglior difesa, pochissimi passaggi a vuoto e un "cannibalismo" calcistico che è caratteristica solo delle grandi squadre. Al netto della scaramanzia partenopea, il Napoli è destinato a vincere lo scudetto 22/23 con pieno merito e grande margine sulle inseguitrici. Non ci sono dubbi di alcun tipo su questo, anche se nella singola partita può succedere di tutto. Certo, il risultato dipende da tanti fattori e la Lazio settimana scorsa ha vinto con difesa, catenaccio e (poche) ripartenze. È il calcio.
Tornando al Napoli, per chi ama questo sport e non si ferma solo al campanilismo e al risultato, è innegabile che il lavoro fatto da Spalletti sia da applausi. Il tecnico toscano sta portando una squadra che in estate ha perso pezzi grossi come Koulibaly, Insigne, Mertens, Fabian Ruiz e Ospina a stravincere il campionato giocando con intensità e tecnica, contro ogni avversario e su ogni campo.
I punti deboli della formazione partenopea sono pochissimi, soprattutto perché i calciatori hanno ormai assimilato i concetti di gioco del tecnico e si sanno adattare a tante situazioni.
Per vincere con il Napoli devi sbagliare pochissimo e giocare bene la palla sul piano tecnico, la condizione atletica degli azzurri è di alto livello e la Champions (mercoledì giocano con l'Eintracht Francoforte per accedere ai quarti di finale) non può essere una distrazione, bensì uno stimolo.
All'andata l'Atalanta è stata bravissima a tenere testa a un avversario che non era così consapevole come lo è oggi, questo non significa che al Maradona è tutto impossibile, ma il coefficiente di difficoltà della gara è alto come non lo è mai stato.