Le scelte del Gasp, la "vecchia guardia" da tenere dentro e il grande cuore
Il mister di Grugliasco conosce meglio di chiunque altro la condizione di ciascun giocatore e il suo stato d'animo
di Fabio Gennari
Pasalic, Zapata e Muriel dentro subito. Hojlund, Lookman e Boga nella ripresa. E ancora Palomino al posto di Djimsiti invece di Demiral, poi il gol di de Roon a rompere l'incantesimo che teneva a zero l'attacco della Dea. Contro l'Empoli, l'Atalanta non ha solo vinto una partita da 3 punti ma ha lanciato segnali precisi a chi lotta per un posto in Europa, grazie a tanti elementi della "vecchia guardia" che Gasperini ha chiamato a rapporto ricevendo in cambio tre punti pesantissimi.
I cambi potevano essere fatti un po' prima, verissimo. Allora perché Gasperini ha fatto quelle scelte? Per "tener dentro" tutti. Sono logiche che vanno oltre la singola partita e si può spiegare così: se un allenatore allarga la platea dei giocatori su cui può contare, nel medio periodo avrà un bacino maggiore di calciatori da cui attingere. L'Atalanta in questo momento ha 6 attaccanti (puri o adattati, vedi Pasalic) che possono ruotare sia nel modulo che nelle scelte dirette.
Il gol di Hojlund è in gran parte merito di Pasalic, la palla a Ruggeri che mette il cross per de Roon arriva da Muriel (prima) e Zapata (dopo). Il vecchio e il nuovo che si mischiano, giovani e ragazzi più esperti che riescono a trovare il bandolo di una matassa che da 27 giornate (su 27) sta bella comoda ai vertici della classifica ma che sembrava destinata a sbrogliarsi. Quello che fanno le altre, a questo punto, conta poco. Perché l'Atalanta era ed è sempre padrona del suo destino. Ed è decisamente una posizione molto, molto comoda.