Contratto nazionale scaduto da sette anni, guardie giurate davanti alla Sicuritalia di Como
Per i sindacati le buste paga sono inadeguate: il 6 aprile riaprirà il tavolo di trattativa nazionale
Sindacalisti, delegati e lavoratori della vigilanza privata, della sorveglianza non armata e dei servizi fiduciari in arrivo da tutta la Lombardia si sono riuniti questa mattina (giovedì 23 marzo) in presidio di fronte alla sede principale di Sicuritalia a Como. Ha partecipato anche una delegazione di Cgil, Cisl e Uil di Bergamo, provincia in cui gli addetti del settore sono circa un migliaio, di cui un quarto al lavoro all’aeroporto di Orio al Serio.
Prosegue, dunque, la mobilitazione per il rinnovo del Contratto nazionale, scaduto più di sette anni fa. In Lombardia è in corso uno stato di agitazione che ha già previsto, per tutto il mese di febbraio, il blocco del lavoro supplementare e straordinario, uno strumento a cui le aziende del settore ricorrerebbero in maniera massiccia. Lo stato di agitazione rimane aperto e ulteriori iniziative come quella di oggi saranno programmate fino al 6 aprile, quando è in calendario la riapertura del tavolo di trattativa nazionale.
«Il contratto della vigilanza è scaduto nel 2015 e, negli ultimi quindici anni, è stato rinnovato solo una volta, con alcune indennità di mansione ferme a quanto concordato nel 2006 - hanno ripetuto oggi Cristina Guerinoni per la Cgil, Maurizio Mistri per la Cisl e Anila Cenolli per Uil -. È evidente come le buste paga di questi lavoratori e lavoratrici siano totalmente inadeguate a garantire una vita dignitosa, per il troppo tempo trascorso dall'ultimo rinnovo e per l'inflazione che ha eroso il potere d’acquisto».