Sarnico, stop alla musica nei locali (e fuori) a mezzanotte in punto
Dopo gli schiamazzi, nuova stretta del sindaco Bertazzoli. I cittadini hanno richiesto interventi, ma gli esercenti temono conseguenze per l’estate
Stop alla musica a mezzanotte in punto, sia fuori che dentro i locali. E obbligo di togliere i plateatici entro le 2,30. Gli schiamazzi ed i disordini serali provocano le proteste dei cittadini di Sarnico, quindi il sindaco Giorgio Bertazzoli è intervenuto con una nuova ordinanza.
Diversi residenti, come riportato oggi (sabato 1 aprile) da L’Eco di Bergamo, avrebbero promosso una raccolta firme, con varie adesioni, per chiedere provvedimenti dopo vari episodi di disturbo della quiete pubblica, soprattutto nei fine settimana e vicino ai locali.
«Se la situazione tornerà accettabile siamo disponibili a rivedere l’ordinanza in vista della stagione – ha dichiarato il primo cittadino -. Sarnico è località turistica e naturalmente ci vuole tolleranza verso chi lavora, ma anche rispetto per i cittadini».
Stavolta, a onore del vero, a causare problemi agli abitanti non sarebbero stati i locali del lungolago, bensì uno più in centro paese frequentato da giovani. Le lamentele delle famiglie erano diventate continue e c’è stata anche una sanzione da parte delle forze dell’ordine.
L’estate è però alle porte ed i gestori temono le conseguenze di questa decisione. Hanno già dovuto fare i conti, la scorsa stagione, con le ordinanze dell’Amministrazione che aveva richiesto controlli nelle ore serali da parte di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, in supporto ai vigili.
A luglio, quando si era avuta la prima stretta, c’era stato lo stop alla musica fuori dai locali a mezzanotte, il divieto di vendere alcolici dopo l’una e la chiusura all’una e mezza. Per i trasgressori, erano arrivate multe e chiusure forzate. Poi a settembre si era voltato pagina, con un allentamento delle restrizioni.
Il vicepresidente di Sarnicom, Gianluigi Biasi, insieme ad altri proprietari di locali si è fatto tuttavia portavoce della preoccupazione della categoria, che ritiene l’intervento troppo penalizzante per gli affari e chiede più regole di buon senso, sottolineando lo sforzo fatto anche da loro, l’estate scorsa, per non causare disturbo ai residenti.