L'Extra brut della Tenuta degli Angeli di Carobbio si guadagna cinque stelle al Vinitaly
Ha conquistato la giuria della "5StarWines – the Book", ottenendo un punteggio di 93/100, a un soffio dal più alto in assoluto
Ha sfiorato di un solo punto il risultato migliore, conquistandosi comunque un'ottima posizione con un punteggio di 93/100 nel prestigioso contesto del Vinitaly. Alla 5StarWines – the Book, una degustazione di tre giorni che accende i riflettori su tutte le cantine che investono nel miglioramento dei propri prodotti, il vino extra brut metodo classico 2016 dell’azienda bergamasca Tenuta degli Angeli, di Carobbio degli Angeli, ha conquistato la giuria composta da professionisti del settore altamente qualificati assaggia.
L'extra brut 2016
«Siamo molto soddisfatti di questo risultato – è il commento emozionato di Manuela Ghidini che con i figli Roberta, Laura, Maria e Francesco gestisce l’azienda – è il punteggio più alto che abbiamo ricevuto e lo consideriamo un riconoscimento per il lavoro che con passione e dedizione stiamo portando avanti e che ci sta consentendo di raggiungere risultati significativi». L’extra brut metodo classico 2016 della Tenuta degli Angeli non solo verrà inserito nella Guida 5StarWines – the Book con una nota di degustazione dedicata preparata dalla stessa giuria internazionale, ma potrà contare anche su un’azione continua di sostegno promozionale.
Una tenuta pluripremiata
La tenuta non è nuova a questo tipo di riconoscimenti, come ricorda Ghidini: «Dopo 2 medaglie d’argento, 2 medaglie d’oro e dopo 6 volte che otteniamo le 5StarWines con i nostri spumanti, ci sentiamo incoraggiati a proseguire ancora con maggior slancio. La nostra è una piccola produzione che si intreccia con la storia della nostra famiglia e rispecchia l’identità del nostro territorio che ogni giorno cerchiamo di rappresentare e valorizzare al meglio».
Un vino bergamasco e un'anima femminile
Carlo Loffreda, direttore di Coldiretti Bergamo, sottolinea: «Vedere un vino bergamasco inserito in un contesto di vini blasonati che provengono da ogni parte del mondo è motivo di orgoglio. Questo riconoscimento va anche all’anima femminile della nostra viticoltura che sta facendo un grande sforzo verso la qualità. Sempre più donne si stanno occupando di vino con grande professionalità e competenza, non solo per quanto riguarda la produzione ma anche nell’interpretazione delle possibilità offerte dall’enoturismo».