Emergenza abitativa

Le proposte di Bergamo (e altre città) al Governo su affitti brevi e alloggi per i fuori sede

La nostra città fa parte della dozzina di Comuni italiani che ha deciso di inviare un manifesto in 5 punti per sollecitare il Governo sul tema

Le proposte di Bergamo (e altre città) al Governo su affitti brevi e alloggi per i fuori sede
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Gli affitti brevi per uso turistico, che stanno progressivamente impattando sull’intero sistema abitativo; la comunità degli studenti universitari fuori sede che lamentano costi dell’abitare insostenibili; la lunga vicenda degli immobili dismessi di proprietà di enti statali o parastatali; le esigenze dei cittadini migranti, che vengono scaricate sui comuni.

Questi sono solo alcuni dei problemi inerenti le politiche dell'abitare con i quali anche Bergamo si sta confrontando e che l'assessore alla Casa Marzia Marchesi ha portato alla luce insieme a quelli delle città di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Verona, Padova, Parma, Lodi.

I cinque punti

Gli amministratori si sono confrontati nell’ambito dell’evento "Abitare, salute e conoscenza per la Grande Bologna" e ne è nato un manifesto di proposte che verranno inviate al governo. Cinque sono i punti e le richieste: «Una legge quadro sull’edilizia pubblica e sociale, la restituzione gratuita ai Comuni degli immobili statali inutilizzati per utilizzo abitativo; il rifinanziamento dei fondi Locazione e Morosi Incolpevoli; una legge di regolamentazione per governare gli impatti degli affitti brevi turistici; una misura nazionale che riconosca strutturalmente l’emergenza abitativa e come fragilità cui dedicare interventi e risorse».

Il modello di Firenze apprezzato dalla Marchesi

Inoltre, l'evento è stato un momento e un'occasione di confronto tra amministrazioni. In particolare, l'assessore alla Casa di Bergamo è rimasta colpita dal modello di Firenze, che, come ha spiegato a L'Eco di Bergamo, «ha proposto il recupero di grandi “contenitori” statali, dalle caserme a vecchie case di proprietà di enti previdenziali, da trasferire ai Comuni per ristrutturarli e trasformarli in appartamenti: ma c’è bisogno di un sostegno statale anche in termini di fondi».

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