Multa alla ex prof di arte in Città Alta, la versione del Comune (che dimentica il buonsenso)
La sanzione da duemila euro comminata a una ex docente ha sollevato un polverone. Palazzo Frizzoni: «Gli agenti non potevano fare altro»
Non si placa la polemica sollevata dalla multa emessa in Città Alta da due agenti della Polizia locale di Bergamo a un'ex prof di arte in pensione che, il 4 aprile, da Casatenovo (Lecco) è venuta in gita a Bergamo con un gruppo di amici dell'Università della terza età di cui fa parte e ai quali stava tenendo una piccola "lezione" sulle bellezze della nostra città basandosi sulle sue conoscenze.
La notizia, che è stata data da PrimaMerate, sito del nostro gruppo editoriale, e che è stata poi ripresa da un po' tutte le testate (locali e non), ha portato a molte critiche sia alla guida turistica che ha segnalato alla Locale l'ex docente per «esercizio abusivo della professione», sia agli agenti stessi che sono intervenuti, sia per l'ammontare (effettivamente spropositato) della sanzione: ben duemila euro. Tanto da spingere il Comune di Bergamo, nella serata di ieri - 12 aprile -, a ribattere e fornire la propria posizione.
La ricostruzione (e le giustificazioni) del Comune
Palazzo Frizzoni conferma che «gli agenti hanno sanzionato una cittadina proveniente da un’altra provincia lombarda che svolgeva attività di guida turistica nei confronti di una comitiva, accompagnando a visitare i monumenti e fornendo descrizioni storiche e artistiche». Ma precisa subito che «non si trattava, a differenza di quanto sostenuto da alcuni giornali, di amici della donna, ma di una comitiva - come anche sostenuto dal presidente stesso dell'associazione dall'attività della quale era coinvolta la comitiva - venuta in città con un pulmino per seguire una visita guidata proprio dalla signora, docente in pensione».
Il Comune ricostruisce poi come sono andate le cose: «La segnalazione è pervenuta da parte di una delle guide turistiche autorizzate della città di Bergamo: gli agenti della Polizia locale hanno osservato per oltre 15’ l’attività della signora, che si è giustificata dicendo di aver previsto una lezione per la propria classe dell’università della terza età, seppur questo genere di attività sia in contrasto con la norma nazionale. Di fronte alla richiesta da parte degli agenti di fornire le autorizzazioni per l’attività in corso la signora non ha saputo mostrare nessun titolo idoneo per l’attività previsto dalla legge e pertanto gli agenti non hanno potuto far altro che elevare la sanzione».
E il buonsenso dov'è?
Segue una precisazione di tipo puramente legislativo che però, a nostro umile parere, sembra essere più uno scudo mostrato per provare a giustificare la totale mancanza di buonsenso mostrata dalle autorità nel caso di specie.
Infine, il commento della comandante della Locale di Bergamo, Gabriella Messina: «La nostra è una città d’arte e cultura e nell’anno della Capitale della Cultura abbiamo pensato di intensificare l’attività di contrasto delle guide non autorizzate, anche in sinergia con le guide della nostra città, competenti e aggiornate a svolgere un compito così importante, come quello di raccontare il patrimonio storico e artistico di Bergamo. Questo tipo di controlli assicura il rispetto della legalità a garanzia, in primo luogo, dei turisti e di chi lavora in questo settore, che necessità di titoli abilitanti e di una lunga attività di preparazione per essere svolto. Per questo invitiamo le guide turistiche regolari a continuare nella collaborazione e possibilmente segnalarci casi di esercizio abusivo della professione».