Roberto Nicoli, il gandinese ferito a Tel Aviv, è tornato in Italia: «Sto abbastanza bene»
Atterrato all'aeroporto di Malpensa insieme al fratello Giovanni, è andato in ospedale per verificare le condizioni di salute
«Sto abbastanza bene». Queste le uniche parole, affidate a un messaggio WhatsApp, di Roberto Nicoli. Il professore 38enne originario di Gandino e rimasto ferito nell'attentato sul lungomare di Tel Aviv, è rientrato in Italia.
Con lui il fratello Giovanni, che ha precisato: Nicoli non può ancora parlare con la stampa, dovrà prima essere ascoltato dalle forze dell'ordine.
La Procura di Roma sta infatti proseguendo con le indagini per «attentato con finalità di terrorismo, omicidio e lesioni». L'auto guidata da Yousef Abu Jaber ha tolto la vita al 35enne romano Alessandro Parini. Nicoli, come aveva raccontato a L'Eco di Bergamo, è stato travolto a tutta velocità dalla vettura bianca lanciata sulla folla: per lui diverse fratture, per cui è stato operato all'ospedale di Ichilov.
Dopo un controllo in ospedale per verificare le condizioni di salute, Nicoli è finalmente tornato a casa, dove ad aspettarlo c'erano zii, cugini e parenti tutti. «L'ambasciata ci sta seguendo passo passo - ha spiegato il fratello a L'Eco di Bergamo - e li ringrazio per l'auto che ci stanno dando».