Nonostante le difficoltà dei colombiani, Dea a quota 48 gol (terzo attacco con l'Inter)
I numeri raccontano di una squadra che ha trovato altre risorse rispetto al recente passato, alternative alle difficoltà di Zapata e Muriel
di Fabio Gennari
Premessa: visto e rivisto, quell'ultimo pallone di Boga per Muriel è l'emblema della stagione fin qui molto negativa in fase realizzativa della coppia colombiana della Dea. Il destro del numero 10 aveva tutta l'intenzione di liberare in corsa e al limite dell'area il compagno, bastava accelerare un briciolo la falcata e staremmo parlando di una vittoria al Franchi. Invece l'1-1, in termini realizzativi, porta la Dea a quota 48 reti e merita comunque una sottolineatura perché si tratta della conferma di come quelli orobico sia il terzo attacco della Serie A.
Dietro al Napoli ormai campione d'Italia (66 gol segnati), si trovano infatti Milan e Lazio a 49 gol e poi Atalanta e Inter a quota 48. La Juventus, 59 punti conquistati sul campo, è ferma a 47 e la Roma di Mourinho, che attualmente occupa la terza posizione a +7 sulla Dea, ne ha fatti 42.
Nella prossima giornata, a Bergamo, ci sarà proprio Atalanta-Roma. E quello delle reti realizzate è un dato importante perché racconta di una squadra che nonostante la clamorosa flessione in termini realizzativi dei suoi migliori giocatori ha trovato altre strade per restare in alto.
Certo, si fatica a capire come il Muriel di adesso possa entrare a Firenze al posto di Hojlund mentre Boga resta seduto in panchina fino all'83', ma è chiaro che Gasperini voglia fare di tutto per puntare ancora sul colombiano (che era anche reduce dalla gioia del compleanno). Il ragazzo però, in questo momento, non riesce proprio a incidere.
Mancano otto partite alla fine, chissà quanto ancora la squadra orobica riuscirà a spingersi in alto in classifica (generale e di gol fatti), ma dopo trenta partite passate ai vertici anche lo score delle reti realizzate conferma: il valore è quello europeo.