Aumentano le dimissioni in Bergamasca: nel 2022 sono state più di 42 mila
L'aumento è del 38 per cento in 4 anni. Il fenomeno interessa soprattutto i giovani tra i 20 e i 24 anni e il campo manifatturiero
Sono sempre di più a lasciare il lavoro e il fenomeno sta toccando anche Bergamo, dove nello scorso anno sono state 42 mila le dimissioni, diffuse soprattutto fra i giovanissimi. Una realtà che è arrivato sotto i riflettori con la diffusione del fenomeno del "quittok" - l'hashtag con il quale si diffondono sui social video nei quali si mandano le proprie dimissioni in diretta -, ma che era in corso già da tempo secondo quanto raccontato dai dati.
Dimissioni aumentate del 38% in 4 anni
Nella Bergamasca, l'escalation è evidente, come riportato dai dati raccolti dalla Provincia. Nel 2018 le dimissioni superavano di poco le trentamila unità, erano più di trentaduemila nel 2019 e infine, dopo la parentesi del 2020 segnato dalla pandemia durante la quale i numeri sono calati a ventiseimila, nel 2021 il trend è continuato con trentanovemila. Infine, nel 2022, come anticipato, le dimissioni sono arrivate a 42.244. Dal 2018 quindi l'aumento è stato quasi del 38 per cento.
Sono soprattutto giovani tra i 20 e i 24 anni
Il picco delle dimissioni nella nostra provincia si conferma in linea con il fenomeno nazionale e internazionale, che vede i Millenials abbandonare il lavoro più di altre fasce d'età. Sono giovani che oggi hanno tra i 20 e i 24 anni con una prevalenza degli uomini sulle donne. Il boom a Bergamo si registra nelle attività manifatturiere, con oltre 11mila dimissioni, a cui seguono il comparto delle costruzioni con più di 6mila e le attività legate al turismo (alloggio e ristorazione) con quasi 5.300. Commercio, trasporto e magazzinaggio, sanità e assistenza sociale sono gli altri settori in cui gli addii dei lavoratori sono più frequenti.