L'intervista

Processo Ubi, tutti assolti. L'amarezza di Zanetti: «Abbiamo subito una violenza»

Tutti assolti anche in appello. Lo storico presidente commenta: «Gettato gratuitamente fango da oppositori e magistrati»

Processo Ubi, tutti assolti. L'amarezza di Zanetti: «Abbiamo subito una violenza»
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Tutti assolti anche in appello, anzi un assolto in più: l’unico condannato in primo grado per conflitto di interessi. Trentuno su trentuno.

Il secondo grado di giudizio di quello che era stato definito il “maxi processo Ubi” si è concluso lunedì con una sentenza che non lascia margini di discussione: la Corte d’appello di Brescia ha confermato le assoluzioni di primo grado pronunciate dal tribunale di Bergamo l’8 ottobre 2021 e anche gli ultimi undici accusati di cui il pm Paolo Mandurino (che ha rappresentato l’accusa nel primo grado e anche in appello) aveva chiesto la condanna in appello per ostacolo alla vigilanza ne sono usciti a testa alta perché «il fatto non sussiste».

Un processo lungo oltre 10 anni

È finita così, dopo oltre dieci anni e sessanta udienze processuali, una delle più controverse e fallimentari inchieste portate avanti dalla Procura di Bergamo.
Nessun reato è stato dunque commesso da Giovanni Bazoli, Emilio Zanetti, Victor Massiah, Andrea Moltrasio, Armando Santus, Giuseppe Calvi, Mario Mazzoleni, Italo Lucchini, Pierpaolo Camadini, Enrico Minelli e Franco Polotti, l’unico condannato in primo grado a un anno e mezzo (con pena sospesa).

Per Massiah, Gemma Baglioni, Enrico Invernizzi e Marco Mandelli è stata riconosciuta anche l’insussistenza del reato di interferenze illecite sull’assemblea del 20 aprile 2013, per il quale erano stati prosciolti in primo grado per intervenuta prescrizione, sentenza contro cui avevano presentato ricorso così da poter essere giudicati nel merito.

Abbiamo sentito in merito lo storico presidente di Ubi Emilio Zanetti.

Cavalier Zanetti, è finita.

«È finita, finalmente. Dopo più di dieci anni di sofferenze».

È passata un’era.

«Le situazioni sono cambiate, tutto quello che si vuole, ma per me e per la mia famiglia, che mi è sempre stata vicina, è stato un lungo dolore. Io sapevo che le accuse erano infondate, gli altri però non potevano saperlo. Insieme abbiamo subito una violenza».

Come ha reagito quando l’hanno informata dell’assoluzione piena anche nel processo di appello?

«Con grande sollievo e con riconoscenza nei confronti degli estensori della mia linea di difesa. Ho telefonato agli avvocati Bana e Dinacci manifestando loro la mia gratitudine per essere riusciti a far capire, a persone magari anche prevenute verso una situazione di quel tipo, come stavano realmente le cose. Non era facile. Comunque è finita e sono contento».

Sono stati assolti anche tutti gli altri.

«Mi fa piacere anche l’assoluzione di Polotti che era stato (...)

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