Le Iris compie trent'anni e festeggia con un cocktail per Bergamo Capitale della Cultura
Si chiama Bartolomeo, è un aperitivo fresco e beverino nato dall'incontro di sapori e produzioni nostre e bresciane
di Andrea Rossetti
«In estate vorrei fare una bella festa. Inviterò anche i tanti ragazzi che, negli anni, sono passati di qui e ora sono diventati professionisti di successo, a Bergamo o nel mondo...». Mentre ne parla, il volto di Antonio Foini, per tutti semplicemente Toni, si apre in un sorriso largo così. Perché è bello sapere che in tanti vedono in te un esempio, un maestro, il primo che ha preso il coraggio a due mani ed è riuscito a realizzare i propri sogni.
Bartolomeo, il cocktail per la Capitale della Cultura
Sono passati trent’anni esatti da quando Toni ha preso in gestione il Le Iris di viale Vittorio Emanuele e ha portato un angolo di Manhattan nel cuore di Bergamo. Una ricorrenza che cade in un anno speciale, quello in cui la città è, insieme a Brescia, Capitale italiana della Cultura. E il Toni non poteva certo esimersi dal creare un cocktail ad hoc: il Bartolomeo.
Ispirato al nome del grande condottiero tripalluto Colleoni, la cui moglie Tisbe era bresciana, il Bartolomeo è un aperitivo che unisce le due città in un bicchiere: bitter Ezio Falconi Spirits di Treviglio, Amaro Misma della cantina Nove Lune di Cenate Sopra, Anisone Triduo della Tassoni, Franciacorta e qualche goccia di succo di arancia fresco. Altro che Spritz…
Creazioni a km 0
Una creazione che va ad aggiungersi alla lunga lista di "cocktail a km 0" già presenti nel menu del Le Iris, dove l'esperienza e la conoscenza di Toni si mixano a un amore per il territorio enorme, che lo porta sempre a scoprire nuovi gusti e sapori, piccole produzioni in grado di offrire quel qualcosa in più a ogni sua creazione. Alcuni esempi? Il Donizetti Spriss, con vino rosso Valcalepio e aranciata amara Sanpellegrino; il Gin Tonic del Sebino, con gin Iseo Premium e tintura all’agone di Montisola; l’Alexander delle Terre del Voscovado, un cocktail dessert con Moscato di Scanzo fortificato con brandy, infuso al cioccolato extrafondente e gelato alla crema della gelateria Gemma di via Borgo Palazzo.
«C’è chi dice che sono un bartender, chi un mixologist - dice Toni -. Sinceramente, preferisco definirmi un oste. Perché al di là di quel che offri sul menu, ciò che fa tornare la gente è l’ospitalità con cui la accogli, i consigli che le dai al momento dell’ordinazione, il sorriso che le regali a fine giornata. Chi ha lavorato con me lo sa: la tecnica è importante, ma prima di tutto viene il rapporto umano».