La Bottega del Buongustaio chiude i battenti dopo oltre cinquant'anni di attività
Bergamo orfana di un'altra storica attività. Aperta nel 1970, dal 2012 era diventata gastronomia, wine bar ed enoteca
Nel giro di una settimana, Bergamo sarà orfana di un'altra attività storica: la Bottega del Buongustaio si prepara a chiudere per sempre la saracinesca dopo un percorso lungo oltre cinquant'anni.
La famiglia Mologni la aprì nel 1970, rivelando quella che un tempo era la Salumeria da Muzio. Alla guida i fratelli Silvano (venuto purtroppo a mancare qualche anno più tardi) e Valerio con il supporto della mamma e della moglie di Valerio, Angela. La Bottega è stata tra i pionieri della gastronomia d'asporto in città: una formula che ha dato i suoi frutti in termini di successo.
Con il tempo l'affezionata clientela portò a incrementare sempre più le vendite. La popolarità fu tale che nel 1986 la Bottega dovette trasferirsi qualche civico più in là, sempre in via Borfuro. Più precisamente al 14c, dove è rimasta fino a oggi, per oltre trentacinque anni.
Il nuovo negozio, più spazioso e funzionale, permise di ampliare anche l'offerta: oltre al reparto salumi e formaggi e alla gastronomia, venne introdotta la vendita di generi alimentari e di frutta e verdura, unita a una selezione di vini e liquori. Venne, inoltre, fornito il servizio a domicilio gratuito - una vera manna dal cielo durante i mesi più duri della pandemia.
Nel 2012 Valerio e la moglie Angela, grazie all'aiuto e al supporto dei figli Silvano (commercialista) e Vittorio (cuoco diplomato), hanno deciso di trasformare l'attività in Gastronomia, Wine Bar ed Enoteca, rimodernando l'attività. Ora il viaggio della Bottega del Buongustaio si avvia verso la propria conclusione. E un altro capitolo della storia di Bergamo si chiude definitivamente.