Qualcosa non torna

Atalanta-Roma, diecimila euro di multa ai giallorossi (e cinquemila alla Dea)

Nulla di sorprendente, ma merita di essere sottolineato. Perché i comportamenti incivili e gli insulti vanno puniti, ma non sono tutti uguali

Atalanta-Roma, diecimila euro di multa ai giallorossi (e cinquemila alla Dea)
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di Fabio Gennari

Dopo la grande vittoria, un po' di perplessità. E la conferma che quando parla il Giudice Sportivo le cose sono tutt'altro che chiare. Anzi, spesso non c'è niente da capire.

Atalanta-Roma, fuori dal campo, è finita cinquemila a diecimila per gli ospiti. Si parla di multe, per i capitolini ne sono arrivate perché i suoi sostenitori «hanno lanciato nel settore occupato dalla tifoseria avversaria oggetti di varia natura» e «nel recinto e sul terreno di gioco due fumogeni che al 30' del secondo tempo costringevano l'arbitro a sospendere la partita».

Chi era allo stadio ha visto perfettamente cosa è successo: i fumogeni verso la Morosini partiti dal settore ospiti sono stati diversi e quello di cui si parla nel referto non è semplicemente arrivato in campo ma ha pure sfiorato Dybala. Ovvero il beniamino degli stessi tifosi giallorossi.

La sensazione è di una punizione "leggera" rispetto a quello che si è visto dal vivo, ma ancora più strano è strano leggere, nello stesso dispositivo, che l'Atalanta ha preso cinquemila euro di multa per «aver lanciato sul campo alcuni bicchieri semi pieni» e per aver «intonato cori insultanti nei confronti dell'allenatore avversario».

Detto che in campo non si lancia nulla, i cori per Mourinho si sono sentiti ma c'è una cosa che non torna. Una settimana prima, a Firenze, la madre di Gasperini è stata ripetutamente chiamata in causa da tutto lo stadio Franchi. Lo hanno sentito anche gli uomini della Procura presenti, lo hanno scritto nelle tre pagine del loro referto (lo stesso svelato da La Stampa quando si parlava del bisticcio tra Gasperini e Pradè) eppure nessuna sanzione è stata comminata alla Fiorentina per aver «intonato cori insultanti nei confronti dell'allenatore avversario». Evidentemente, ci sono insulti e insulti.

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