Festa della Liberazione con polemica ad Azzano. Tutta colpa... del tricolore
Il consigliere d'opposizione Candellero ha attaccato la Giunta per la carenza di bandiere. Il sindaco De Luca ha ribattuto: «Bastava che guardasse sopra la sua testa»
di Laura Ceresoli
«Il tricolore non ha connotazione politica». A ribadirlo sono i consiglieri di minoranza della lista “Insieme per Azzano” che ieri (25 aprile), in occasione delle celebrazioni per la festa della Liberazione, hanno sfilato con una bandiera italiana sulle spalle.
«Un gesto simbolico - spiega il capogruppo Alberto Candellero - per prendere le distanze dalla scelta dell'Amministrazione comunale di non esporre alcun tricolore, né in piazza né per le vie del paese. In piazza c'era una sola bandiera: quella di un cittadino, esposta alla finestra. Cogliamo l'occasione per ringraziare tutte le persone che hanno donato la loro vita per permetterci di godere della libertà attuale».
Un'uscita che tuttavia non è proprio andata giù al sindaco Lucio De Luca, che ha definito la polemica «sterile e priva di fondamento»: «Bastava che guardassero sopra la loro testa e avrebbero visto le bandiere esposte, come sempre - esclama il primo cittadino -. Era issata la bandiera alle scuole, sono stati deposti i fiori e la corona al monumento dei caduti. Poi ho tenuto un discorso di una decina di minuti sui valori della Liberazione e della Costituzione. Magari è discutibile usare il tricolore come se fosse una mantellina manco fossimo allo stadio durante la partita dell'Italia. Quello sì mi sembra poco rispettoso della bandiera».
Tutto risolto, quindi? Non proprio. Candellero ha definito «debolucce» le giustificazioni del sindaco e ha rilanciato: «Ah beh, certo! Se De Luca intende le bandiere che, per legge, devono essere sempre esposte sugli edifici pubblici, Comune, scuola primaria, allora quelle sono presenti tutto l'anno. Ma certamente, in occasione del 25 aprile, non ne ha esposta una in più di venti giorni fa».
Il sindaco, però, preferisce stemperare i toni. Anche nel suo discorso pronunciato durante la festa della Liberazione ha sottolineato che «mai come quest'anno le polemiche sul 25 aprile hanno raggiunto livelli così esasperati».