Zapata a un gol dal record di Doni in A: a 69 l'aggancio, a 70 si scrive la storia

di Fabio Gennari

Ciò che lascia più fiducia non è tanto il gol, ma come Duvan Zapata lo ha segnato. E il momento in cui lo ha segnato. La rete numero 68 in Serie A dell'attaccante colombiano è stata una perla, qualcosa che il numero 91 di Cali mostrava nei suoi giorni migliori e che ha colto tutti di sorpresa, perché realizzato dopo un digiuno di 171 giorni. Certo, c'è stato il Mondiale di mezzo, quindi la statistica è un po' "sporcata", ma resta un periodo lungo e difficile che le ultime due partite hanno spazzato via.

«Senza Zapata e Muriel non andiamo da nessuna parte», aveva detto Gasperini. Tutto vero, ma va aggiunto qualcosa al concetto. Se Zapata gioca da qui alla fine come contro la Roma e il Torino, allora si può davvero sognare in grande. Anche perché c'è la motivazione di un record che per lui significherebbe entrare al primo posto della storia atalantina dei bomber di Serie A.

Cristiano Doni ha segnato la sua ultima rete nel massimo campionato italiano il 17 gennaio 2010, Atalanta-Lazio 3-0 con doppietta del numero 72 nerazzurro nel giro di pochi minuti. A distanza di tredici anni, Zapata è a un passo dal traguardo delle 69 reti e spera di toccare pure quota 70. Sarebbe il giusto premio per un attaccante che a Bergamo, nel ciclo di Gasperini, ha fatto qualcosa di grandioso.

Nelle ultime due sfide, Zapata ha giocato prima da titolare e poi da subentrante come riferimento centrale avanzato e i risultati sono stati ottimi sia dal punto di vista della manovra che della pericolosità. Quando il colombiano sta così bene sul piano atletico, e la cosa è evidente, tutti ne giovano. Nelle ultime sei partite di campionato che attendono la Dea, di cui quattro a Bergamo, la spinta mentale del record a un passo può essere ancora più importante per Zapata, che ha tanta voglia di segnare ancora sia per il suo obiettivo personale che, soprattutto, per fare ancora qualcosa di grande insieme ai suoi compagni.