Paura in Malpensata, tifoso del Napoli spara in aria. La Questura: «Era una scacciacani»
Prima i fuochi d'artificio, poi dei colpi di arma da fuoco in cielo. La Questura riferisce di aver già individuato il soggetto
Un giorno che Napoli attende da ben 33 anni e che ieri (30 aprile) è stato ulteriormente rimandato, seppur soltanto di qualche giorno. La formazione calcistica partenopea sta per tornare a vincere - con enorme merito - lo scudetto e, ovviamente, i tifosi azzurri sono in fibrillazione. La grande festa si pensava sarebbe stata 24 ore fa, ma la Salernitana è riuscita a strappare un inatteso pareggio. Per la matematica, dunque, serve ancora un'altra partita almeno.
Colpi di pistola da parte di un tifoso
Nonostante ciò, un po' in tutta Italia i tifosi del Napoli hanno iniziato a festeggiare già prima del fischio d'inizio. Anche a Bergamo. Lo dimostra un video che nelle ultime ore sta circolando sulle chat WhatsApp e nel quale si vede un gruppo di tifosi partenopei sparare fuochi d'artificio nel quartiere della Malpensata, più precisamente in via Furietti. A creare preoccupazione, però, è la parte finale del video, quella in cui si vede un tifoso partenopeo sparare dei colpi di pistola in aria.
Era una scacciacani. Soggetto già individuato
Gli approfondimenti effettuati su quanto accaduto hanno appurato che, in realtà, quella utilizzata era una scacciacani, come hanno confermato i bossoli recuperati in loco dagli agenti di Polizia intervenuti sul posto. Dalla Questura, inoltre, rendono noto che il soggetto ripreso a sparare è già stato individuato e che le forze dell'ordine stanno «procedendo secondo legge».
Si tratta sicuramente di un episodio evitabile, soprattutto in giorni in cui i possibili eccessi di festa dei tifosi napoletani sono al centro dell'attenzione. Nel capoluogo campano si temono problemi di ordine pubblico e le autorità, dopo aver fatto spostare la partita di ieri contro la Salernitana, stanno spingendo per fare anticipare anche la sfida attualmente in programma per la sera di giovedì 4 maggio tra Udinese e Napoli di almeno un paio di ore, così da evitare che la festa scudetto si protragga eccessivamente nelle ore notturne.
Le false minacce degli atalantini e il messaggio di Gori
Parallelamente, nei giorni scorsi sono molto circolate sui media nazionali delle presunte minacce che alcune tifoserie rivali avrebbero diretto ai sostenitori partenopei. A Bergamo, in particolare, sui social è iniziato a circolare un fantomatico volantino intitolato «Bergamo non festeggia» e nel quale sono espresse con toni molto intimidatori delle minacce a coloro che dovessero festeggiare lo scudetto del Napoli nella nostra città.
In molti hanno scritto che quel volantino sarebbe stato realizzato e diffuso dagli ultras atalantini, ma la notizia - come abbiamo riportato - è assolutamente priva di fondamento. Non c'è alcuna firma, cosa comune invece nelle comunicazioni "ufficiali" dei gruppi della Curva Nord atalantina; diverse fonti della Pisani hanno escluso di aver scritto loro quelle frasi; soprattutto, più che un volantino il documento pare una semplice nota scritta su un cellulare. Insomma, senza voler pensare male, l'ipotesi più probabile è che quel messaggio sia stato scritto e fatto circolare da un singolo soggetto, da uno scemo - passateci il termine - che poco ha a che fare con il resto della tifoseria nerazzurra.
Oggi o tra qualche giorno, il #Napoli vincerà meritatamente lo scudetto, e i suoi tifosi avranno tutto il diritto di festeggiare: a Napoli e in ogni altra città d’Italia.
I sostenitori delle altre squadre, se sportivi, non possono che applaudire.— Giorgio Gori (@giorgio_gori) April 30, 2023
Nonostante questo, i timori di possibili tensioni per lo scudetto del Napoli sono rimasti. E così, poco prima che iniziasse la partita tra Napoli e Salernitana, anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori si è espresso chiedendo rispetto per i tifosi partenopei. Sui social, il primo cittadino ha scritto:
«Oggi o tra qualche giorno, il Napoli vincerà meritatamente lo scudetto, e i suoi tifosi avranno tutto il diritto di festeggiare: a Napoli e in ogni altra città d’Italia. I sostenitori delle altre squadre, se sportivi, non possono che applaudire».