Tenuta atletica e ritmo: l'Atalanta sta decisamente bene, anche quando si difende
Piace per continuità d'azione, offensiva e non solo, la Dea di Gasperini. È un buon momento sul piano fisico, sembrava difficile potesse andare così
di Fabio Gennari
Quel quarto d'ora spumeggiante di inizio ripresa contro lo Spezia ha riportato alla mente la Dea dei giorni migliori, ma nel complesso, al netto di infortuni e acciacchi muscolari con cui un po' tutti stanno facendo i conti, l'Atalanta di Gasperini sembra vivere oggi una fase di brillantezza atletica che solo qualche settimana fa sembrava una chimera.
La squadra appesantita di Cremona pare un lontano ricordo e questo è un dettaglio importante in questa fase della stagione. La gestione della preparazione in questo momento del campionato è determinante, perché chi ne ha di più ha maggiori possibilità di spuntarla.
Come abbiamo visto più volte in passato, non conta la media dei chilometri percorsi, l'Atalanta correva tanto ma dava spesso l'impressione di correre a vuoto. La verità è che quando i bergamaschi riescono a muovere palla con precisione, gli automatismi che ormai sono consolidati funzionano a meraviglia e le azioni sono continue, pericolose e avvolgenti. Non è un caso che, dopo il gol di Bourabia del 3-2 con lo Spezia, Gasperini abbia parlato di squadra che ha smesso di passarsi bene la palla. E quindi si è cominciato a vedere dell'affanno invece che una progressione offensiva.
Nelle scorse settimane si è spesso parlato di squadra troppo carica di lavoro, probabilmente è stata una strategia per chiudere in bellezza il campionato. Non vedendo gli allenamenti ma solo le partite, vien da dire che in questo momento i bergamaschi stanno raccogliendo i frutti del lavoro fatto. Su quanto sia in grado il gruppo si sostenere i ritmi di Gasperini se ne discuterà a fine stagione, ma intanto il campo dice che l'Atalanta va. E allora lasciamola andare, un po' come la famosa barca cantata da Orietta Berti.