Entro il 2025 ci saranno 135 medici di base in meno: la Bergamasca ne perderà una decina
Ad affermarlo è una proiezione dell'Agenas, l'Agenzia nazionale per i sistemi sanitari regionali, che ha analizzato dati dei prossimi due anni
La Lombardia, nonostante sia ancora in sofferenza, sembra destreggiarsi meglio di altre regioni italiane per quanto riguarda la carenza di medici di base, arruolandosi tra le uniche due regioni italiane (insieme al Molise) a mantenere una percentuale di turnover superiore al novanta per cento. Ad affermarlo è una recente proiezione dell'Agenas, l'Agenzia nazionale per i sistemi sanitari regionali, che ha analizzato dati e stime da qui al 2025.
La situazione rimarrà comunque critica e ci vorranno anni prima che le "nuove leve" tamponino l'emorragia: le perdite, nei prossimi due anni, saranno di 135 medici di base a causa del turnover, che si tradurranno in una decina per la Bergamasca. Vale a dire: 1.963 camici bianchi lasceranno e solo 1.828 subentreranno in servizio.
Dando sguardo al resto dell'Italia, il numero è impressionante: entro il 2025 saranno ben 3.632 i medici in meno, che non verranno rimpiazzati dai nuovi colleghi, per una media di turnover pari al solo 74 per cento. Le proiezioni e stime, tuttavia, non terrebbero conto di quei medici che lasciano la professione per altri motivi, e non solo per via del pensionamento. Quindi, le uscite potrebbero essere potenzialmente maggiori.
Così come gli ingressi, che fanno riferimento al Corso di formazione in Medicina, il cui numero di iscritti potrebbe essere inferiore al previsto. È proprio a loro che si delega una certa responsabilità futura, specialmente alla luce dei diversi posti vuoti rilevati negli ultimi anni. Il motivo, come ha spiegato il presidente dell'Ordine dei medici di Bergamo Guido Marinoni a L'Eco di Bergamo, è la poca attrattività al Corso che, a differenza dell'Università, non rilascia titoli accademici, né borse di studio intere.