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Quattro partite per scrivere la storia: l'attacco torna ad aggrapparsi a Zapata

Il bomber di Cali insegue ancora un primato che si meriterebbe. Conta la Dea in Europa, ma con una rete del 91 sarebbe tutto ancora più bello

Quattro partite per scrivere la storia: l'attacco torna ad aggrapparsi a Zapata
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di Fabio Gennari

Un gol. Un solo gol per scrivere la storia. Con la rete di Torino, Duvan Zapata è salito a 68 reti in A con la Dea e a quota 69 c'è Cristiano Doni. Lo scriviamo da tempo, sembra che si sia sempre a un passo dalla vetta e poi il colombiano gioca bene, prende a sportellate tutti ma tira poco. Serve i compagni. Pesa nell'economia del gioco ma non finalizza. Non conclude. Non mette i titoli di coda a un inseguimento che dura da tempo e che potrebbe traghettarlo definitivamente negli almanacchi. Non come protagonista ma come leader assoluto della classifica marcatori.

Riproponiamo oggi questo tema perché a Salerno, quando mancano 24 ore alla partita, l'unica certezza della Dea in attacco è lui. L'uomo che troppo spesso è stato scaraventato ai box da muscoli di seta che accompagnano un fisico da granatiere. Una tenuta atletica che non riesce a sostenere quello che la mente vorrebbe fare.

Duvan Zapata in questo momento si sente benissimo e ha tanta voglia di agguantare Cristiano Doni. Come se fosse una corsa a due in cui l'ex capitano, ora cinquantenne, è li fermo ad aspettare il sorpasso.

La speranza è che il gol qualificazione per la prossima Europa, qualunque essa sia, possa portare la firma di Zapata. Il ragazzo se lo merita perché ne ha passate di tutti i colori e quando sembrava ormai sul viale del tramonto a causa di un fisico che fatica a sostenere il suo incedere, ecco il colpo di coda. Ecco la grinta del sudamericano che non molla. Che strappa. Che cerca la porta con la foga di un tempo. Dai Duvan, a Salerno c'è bisogno di una bella zampata. Anche due, se possibile: in vetta alle classifiche, solitari, si sta più larghi.

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