Lavoro nel terziario, per 8.510 imprenditori trovare personale è un’impresa
Tra le principali difficoltà la scarsità delle competenze (61,1 per cento) e orari ritenuti pesanti (33 per cento)
C'è ancora un disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro nelle imprese del terziario: è quanto emerge dall'ultimo osservatorio congiunturale Ascom Confcommercio Bergamo - Format Research con focus sulla ricerca di personale. «Un problema che sembra ormai strutturale - sottolinea Ascom - e non temporaneo, legato all'adattamento ai nuovi ritmi e assetti con la ripartenza post-Covid».
Nell'ultimo anno ben il 43,1 per cento delle imprese ha cercato nuove risorse, non senza fatica. Le imprese del terziario impegnate nella ricerca del personale sono 8.510: il 53 per cento ha avuto abbastanza (per il 22,2 per cento) e molta (per il 30,8 per cento) difficoltà nel trovare personale.
Inadeguatezza e retribuzione insufficiente tra i motivi
La difficoltà nel reclutamento è dovuta, principalmente, all'inadeguatezza di preparazione e competenze dei candidati rispetto ai profili richiesti. Una problematica riscontrata dal 61,1 per cento degli imprenditori. Seguono, anche se a distanza, gli gli orari di lavoro ritenuti pesanti (33 per cento), e la retribuzione ritenuta insufficiente (20,4 per cento).
Pesano tra i fattori anche la concorrenza di altre imprese alla ricerca di personale (16,2 per cento), mansioni non conformi alle aspettative (15,1 per cento), immagine dell’impresa poco appetibile sul mercato del lavoro, distanza eccessiva del luogo di lavoro rispetto a casa (5 per cento) e, solo in ultima battuta, politiche di welfare o benefit ritenuti inadeguati (1,5 per cento).
L'impatto legato alla difficoltà di reclutamento si riflette anche sulle imprese, che denunciano una mancata innovazione dei servizi (30,6 per cento), una riduzione dei ricavi (24,3 per cento), un mancato ampliamento delle attività (12,9 per cento) e una riduzione dell’orario di apertura (10,4 per cento).
Secondo la stima di Format Research sono circa 8.200 imprese in provincia di Bergamo ad avere un impatto negativo sulla propria attività legata alle difficoltà di reclutamento personale (il 78,2 per cento delle imprese). Solo il 21,8 per cento (una impresa su cinque) dichiara di non rilevare alcuna ripercussione nella propria attività.