Addio ad Ambrogio Tironi, pilastro dell'arte surrealista nella Bassa e chef
Per una vita ha lavorato come cuoco a "La Bassanina" di Fornovo, portando avanti al tempo stesso il suo altro grande amore: la pittura
Fornovo San Giovanni piange Ambrogio Tironi, morto venerdì scorso (19 maggio) a ottant'anni. Una vita, la sua, divisa tra arte e cucina: per decenni ha affiancato il fratello Paolo a "La Bassanina" dove ha lavorato come chef, portando avanti al tempo stesso il suo altro grande amore - la pittura.
Tironi era infatti un volto noto dell'arte contemporanea della Bassa bergamasca e la sua arte, come ha raccontato il nipote Davide ai colleghi di PrimaTreviglio, lo ha portato a esporre le proprie opere in tutta Italia e non solo. Ha iniziato a dipingere da giovanissimo e a soli ventidue anni ha aperto la sua primissima mostra personale alla Galleria Pater di Milano.
La sua arte surrealista, non sempre capita
La gavetta se l'è fatta su e giù per l'Italia, da Bologna a Roma, da Napoli a Firenze. La sua arte surrealista gli è valsa un premio internazionale a Bruxelles, ma in alcune occasioni anche incomprensioni con il suo pubblico orobico. Come quando, nel 1973, la sua mostra a Caravaggio fu chiusa in anticipo per una presunta «offesa al pudore».
«I suoi quadri diceva, forse con un pizzico di presunzione, erano “fatti per stare nei musei” così che chiunque li potesse ammirare . ha raccontato il nipote -. Amava la sua arte e i suoi quadri a tal punto che, una volta è successo, arrivò a ricomprare una sua opera che il gallerista, che fa il mercante di mestiere, aveva venduto ad un cliente, non ricordo se ripagando o dandogli in permuta un altro quadro».
Tironi ha continuato a dipingere fino a quando si è ammalato: una malattia improvvisa, che in soli tre mesi se l'è portato via. I funerali sono stati celebrati lo scorso lunedì 22 maggio nella Chiesa Parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico a Caravaggio. Lascia nel dolore la moglie Antonella, i figli Matteo con Nadia, e Beatrice con Sergio, gli amati nipoti Elena, Viola e Michele, la sorella Rosangela, i nipoti Bassano, Simone e Davide con le rispettive famiglie.