«Il nuovo Decreto Lavoro approvato dal governo è un’opportunità per le imprese»
Giulio Muraca commenta il decreto legge varato il 4 maggio: «Passo avanti verso la promozione di un mercato più dinamico»
Insieme a Giulio Muraca di Anpit Bergamo (Associazione nazionale per l’industria e il terziario), esaminiamo le misure previste nel nuovo “Decreto Lavoro”, tecnicamente le misure previste dal decreto legge 48/2023, approva lo scorso 4 maggio.
Il provvedimento rappresenta un insieme di misure mirate a promuovere l’inserimento al lavoro e a garantire una maggiore tutela dei lavoratori. Interessante, quindi, soffermarsi sulle principali misure contenute nel decreto.
Per favorire l’occupazione, il documento prevede incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato dei giovani tra i 18 e i 35 anni: i datori di lavoro che assumono giovani con contratti a tempo indeterminato, infatti, possono beneficiare di una riduzione dei contributi previdenziali per un massimo di trentasei mesi. Inoltre, sono previsti altresì incentivi per l’assunzione di lavoratori svantaggiati, tra i quali disabili, vittime di violenza domestica o soggetti a misure alternative alla detenzione. Anche in questo caso, i datori di lavoro possono beneficiare di una riduzione dei contributi previdenziali per un massimo di trentasei mesi.
In termini di orario di lavoro, il decreto introduce poi nuove misure di flessibilità. A tale riguardo, le parti possono concordare forme di flessibilità per adattare l’orario di lavoro alle esigenze dei dipendenti e delle imprese, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e dei limiti di legge sull’orario massimo di lavoro e il riposo. Un ulteriore aspetto di grande portata riguarda la riforma degli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione guadagni. Il decreto prevede nuove modalità di accesso e nuovi criteri per l’erogazione di tali ammortizzatori sociali, al fine di garantire una maggiore tutela dei lavoratori in situazioni di crisi aziendale o ristrutturazione.
Per contrastare il lavoro sommerso e irregolare, inoltre, il provvedimento del governo ha previsto controlli più rigorosi da parte degli ispettori del lavoro e sanzioni più severe per i datori che impiegano lavoratori in nero o in condizioni di sfruttamento. In più, viene potenziata la formazione professionale per favorire l’inserimento lavorativo e la riqualificazione dei lavoratori: sono promossi programmi di formazione e apprendistato per aumentare le competenze e l’employability dei lavoratori.
Oltre alle misure volte alla promozione del lavoro, il decreto legge 48/2023 prevede anche strumenti per la protezione dei lavoratori. Ad esempio, viene semplificata la comunicazione delle informazioni riguardanti il rapporto di lavoro e vengono introdotte sanzioni proporzionate per il mancato versamento delle ritenute contributive. Sono previsti anche vantaggi fiscali per i fringe benefit individuali e disposizioni per garantire la salute e la sicurezza sul lavoro, come l’estensione delle misure di prevenzione nei cantieri e l’obbligo di richiedere al lavoratore la cartella sanitaria rilasciata dal precedente datore di lavoro. In ultimo, il decreto prevede l’elevazione dell’indennità di congedo parentale dal trenta all’ottanta per cento della retribuzione.
Il Decreto Lavoro rappresenta quindi un importante strumento legislativo volte a favorire l’occupazione e garantire una maggiore tutela dei lavoratori in diversi ambiti.
Nel contesto del decreto legge 48/2023, l’associazione datoriale Anpit Bergamo ha espresso il proprio parere riguardo agli strumenti introdotti e ha fornito importanti punti di riflessione. «Ritengo - commenta Muraca - che il decreto rappresenti un passo significativo verso la promozione di un mercato del lavoro più dinamico e adeguato alle esigenze delle imprese e dei lavoratori. Come associazione, evidenziamo l’importanza di strumenti quali il contratto di lavoro agile e il contratto di prestazione occasionale. Questi nuovi tipi di contratto consentono una maggiore flessibilità nel rapporto di lavoro, permettendo alle imprese di adattarsi in modo più efficiente alle fluttuazioni del mercato e ai cambiamenti delle esigenze produttive. Allo stesso tempo, tali strumenti offrono ai lavoratori opportunità di impiego più flessibili e, pertanto, una migliore conciliazione tra vita professionale e personale».
Anpit Bergamo ha anche sottolineato l’importanza di garantire la tutela dei lavoratori in situazioni di crisi o ristrutturazione aziendale. In questo contesto, l’associazione ha sollecitato l’adozione di misure di sostegno, come la formazione professionale e l’assistenza all’occupazione, al fine di agevolare la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti. Questo, per noi, rappresenta un aspetto fondamentale per garantire la sicurezza economica e la dignità dei lavoratori anche in momenti di incertezza.
«Si evidenzia la necessità di un dialogo costante tra le parti sociali e le istituzioni al fine di monitorare l’efficacia delle misure introdotte dal decreto e apportare eventuali correzioni o miglioramenti - dice ancora Muraca -. Questo sottolinea l’importanza di una stretta collaborazione tra imprese, lavoratori e istituzioni per creare un ambiente lavorativo equo, dinamico e sostenibile nel lungo periodo».
In conclusione, Anpit auspica una maggiore diffusione delle informazioni riguardo ai benefici e alle opportunità offerte dal Decreto Lavoro: questo è importante per garantire che le imprese e i lavoratori siano adeguatamente informati sulle misure e possano beneficiarne appieno. «Pertanto ribadisco l’importanza di promuovere una cultura del lavoro basata sulla collaborazione, l’innovazione e il rispetto reciproco, che favorisca quindi una crescita economica sostenibile e il benessere dei lavoratori», ha concluso il rappresentante di Anpit Bergamo, Muraca.