Partono i lavori di sistemazione della Cascina Ponchia: diventerà uno spazio co-housing
Il progetto sarà rivolto a persone con disturbo dello spettro autistico. Il cantiere partirà a giorni, nel quartiere di Monterosso
Manca poco al cantiere per la sistemazione della Cascina Ponchia: proprio in questi giorni inizieranno i lavori che andranno a realizzare, nel cuore del quartiere Monterosso, uno spazio di co-housing per persone con disturbi dello spettro autistico.
Il progetto prenderà vita negli spazi della cascina, ritornata di proprietà dell’Amministrazione dopo alcuni anni di occupazione abusiva, ma è soltanto l'ultimo di una serie di tentativi volti a ripristinarne l'attività. Già nel 2013 la Giunta Tentorio aveva tentato un bando per destinarla a un progetto di housing sociale, insieme ad un altro edificio di proprietà comunale, andato però deserto.
Da qui la decisione di metterlo in vendita che aveva portato poi all'occupazione abusiva da parte di alcuni gruppi di persone contrari alla sua alienazione. Con la Giunta Gori l'edificio venne tolto dalla vendita, iniziando un lungo percorso per individuare la proposta migliore ed economicamente più sostenibile per la sua valorizzazione.
Come sarà strutturata la nuova Cascina
Diversi i tentativi che hanno visto nel tempo il coinvolgimento prima della Fondazione Casa Amica e poi della cooperativa Ruah, senza riuscire a trovare però la formula più indicata. La soluzione è arrivata lo scorso anno, dopo un proficuo e positivo confronto con la rete di quartiere, con la decisione dell'Amministrazione di destinare il contributo aggiuntivo (oltre agli oneri dovuti dell'intervento urbanistico della ex sede Italcementi di via Camozzi promosso dal Gruppo Ferretti) di ben 1,7 milioni di euro, diventati due in fase di progetto esecutivo, interamente a carico del privato, alla riqualificazione della Cascina.
Il cantiere, ora, punta alla riqualificazione di oltre 700 mq di superfice con spazi aperti al quartiere al piano terra, nel quale si andranno a insediare laboratori, sale riunioni e mensa. Al primo e secondo piano si realizzeranno sette appartamenti, destinati a ospitare la "Comunità Alloggio" quale Unità d'Offerta Sociale residenziale rivolta a un target composto da dodici persone di età compresa tra 25 e 45 anni, con problemi dello spettro autistico e residenti nei Comuni dell'Ambito Territoriale 1 di Bergamo (con priorità ai residenti in città).
Il piano ha come obiettivo quello di favorire il raggiungimento di un maggior grado di indipendenza delle persone con disabilità nella gestione di sé, delle azioni della vita quotidiana, nei diversi aspetti delle attività occupazionali o lavorative, ponendo i presupposti per una “vita indipendente”. «Questa progettualità – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Marcella Messina - va a rispondere a un bisogno sempre più crescente in città e che l’Amministrazione comunale ha sempre accompagnato, dai primi anni di vita fino all’inserimento in centri specializzati».