L'assurda storia del Tribunale Popolare Terra Lombarda, inventato da dei complottisti
Tre uomini sono indagati dalla Procura di Bergamo per usurpazione di funzioni pubbliche e minaccia a Pubblico Ufficiale. S'erano inventati un mondo parallelo
In sostanza, si erano creati un "mondo" a sé, completamente fuori dalle regole dello Stato Italiano e attraverso il quale ritenevano di lottare contro asseriti soprusi di natura amministrativa o giudiziaria che avevano subito. Tre uomini, di età compresa tra i 47 e i 57 anni e residenti nelle provincie di Bergamo, Milano e Novara, sono finiti sotto la lente della Digos bergamasca e del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Lombardia, un distaccamento della Polizia di Stato specializzato nel tener d'occhio - online e offline - movimenti del genere, e sono indagati dalla Procura di Bergamo in concorso per i reati di usurpazione di funzioni pubbliche e minaccia a Pubblico Ufficiale.
Il fantomatico "Tribunale Popolare Terra Lombarda"
Il "passaporto" che gli indagati volevano utilizzare al posto dei documenti previsti dalla legge italiana
Il giuramento delle Guardie popolare
Il cartello affisso alle "sedi diplomatiche" dell'autoproclamato Tribunale
I tre, come spiega un comunicato della Questura di Bergamo, si ritenevano esponenti di un autoproclamato "Tribunale Popolare Terra Lombarda", organismo giuridicamente inesistente se non nelle intenzioni degli indagati e dei loro sodali, i quali condividono teorie di natura complottista. Sostanzialmente, puntavano al disconoscimento di ogni Istituzione, e avevano quindi istituito un vero e proprio (si fa per dire) Tribunale deputato a difendere i propri esponenti dalle ingiustizie che avrebbero subito.
Se tutto fosse cominciato e finito online sarebbe grave, ma c'è di peggio: gli indagati si erano spinti addirittura a notificare alcuni falsi provvedimenti di natura giudiziaria, emanati nel nome del loro fantomatico Tribunale Popolare, nei confronti di studi e luoghi di lavoro di professionisti situati nella provincia di Bergamo, alcuni dei quali sono tuttavia (davvero, loro) pubblici ufficiali.
Le indagini e le perquisizioni
I soggetti effettuavano le citate notifiche presentandosi come guardie popolari, perfino indossando capi di abbigliamento uniformi per risultare credibili nei confronti dei destinatari dei provvedimenti e incutere negli stessi timore reverenziale.
La scorsa settimana, però, un decreto giudiziario vero è arrivato davvero nei loro confronti: un'ordinanza di perquisizione, nell'ambito di un'indagine per i reati di usurpazione di funzioni pubbliche e minaccia a Pubblico Ufficiale. La perquisizione ha permesso gli inquirenti (ovviamente quelli veri) di recuperare molto materiale riconducibile al fantomatico Tribunale in questione, tra cui i capi di vestiario e lasciapassare "universali" auto-costruiti, che i tre pensavano di poter utilizzare effettivamente al posto della Carta d'identità.
Avevano pure un loro giuramento...
I membri di questo "Tribunale Popolare Terra Lombarda" avevano pure giuramento, che recita così: «Giuro di eseguire fedelmente i miei doveri di tutore di questa Guardia popolare, in base ai principi della Giustizia naturale e della Legge popolare, agendo in ogni momento con onore, integrità, onestà e legalità». Non solo: avevano anche delle "sedi diplomatiche" che rendevano le loro abitazioni delle zone extraterritoriali fuori dal controllo dello Stato Italiano, nelle quali era ovviamente vietato l'ingresso pena un processo davanti a «tribunali popolari e militari». Addirittura avevano un loro passaporto, «preapprovato, preautorizzato e prepagato». Insomma, un vero e proprio "mondo parallelo" istituzionale e giuridico completamente inventato e, di fatto, inesistente.