Moda e sostenibilità

Ridurre gli sprechi in ambito fashion

Ridurre gli sprechi in ambito fashion
Pubblicato:
Aggiornato:

L’industria della moda continua ad avere un impatto ambientale molto rilevante in termini di inquinamento, consumo di acqua e microplastiche rilasciate nei mari e nei fiumi. Un rapporto delle Nazioni Unite afferma che il settore fashion è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di carbonio. Anche il consumo di acqua è molto elevato e rende questo bene prezioso contaminato da prodotti chimici usati per la colorazione e la produzione dei capi: infatti per produrre una maglietta, se ne impiegano circa 2.700 litri.

Sono questi alcuni dei numeri che hanno spinto delle imprese a cambiare rotta. La vocazione alla preservazione dell’ambiente è diventato un loro imperativo. Tra queste c’è anche Scarpa, azienda della provincia di Treviso leader nel settore calzaturiero legato alle attività outdoor e alla montagna. Il brand di Asolo ha iniziato il proprio percorso verso la sostenibilità diversi anni fa, scopri Scarpa visitando il sito web. L’azienda veneta ha messo nero su bianco il proprio impegno per il pianeta creando un manifesto dedicato alla tutela dell’ambiente. Come questa maison calzaturiera, ognuna delle imprese del fashion declina una maggiore consapevolezza per le tematiche green a proprio modo, ma ci sono delle azioni fondamentali da attuare con l’obiettivo di migliorare la situazione attuale. Innanzitutto è importante che i siti produttivi utilizzino delle fonti energetiche quanto più possibile rinnovabili, così da ridurre le emissioni di CO2. Altro aspetto su cui porre l’attenzione è cercare di limitare gli spostamenti logistici, così da ridurre al minimo gli impatti a questo associati. Oltre a queste pratiche virtuose, bisogna riflettere poi con attenzione su quanto prodotti dalla maggior durata siano sinonimo di un’industria più green.

Quando si pensa ad un oggetto come per esempio una calzatura, si devono anche definire le caratteristiche del prodotto e di conseguenza l’impatto ambientale del suo intero ciclo di vita. È proprio durante l’ideazione della scarpa che si può limitare lo spreco, ad esempio, scegliendo materie prime riciclate o, addirittura, materiali biodegradabili. Se la scarpa è progettata per essere risuolata, non è necessario comprarne una nuova, riducendo notevolmente la produzione di rifiuti ed evitando così la sovrapproduzione. Anche l’imballo gioca un ruolo fondamentale e consente di abbassare la produzione di plastica.

Un approccio più consapevole non gioca solo a favore del pianeta e ai brand stessi, ma risponde anche ai valori e alle esigenze dei consumatori di oggi: i giovani. I cambiamenti climatici e l’estinzione di varie specie pone tutti di fronte alla consapevolezza che l’uomo abbia commesso degli errori. Purtroppo finora si è vissuti in un mondo in cui prevale la cultura dell’usa e getta, non solo nel campo della moda. Questo ha fatto sì che la maggior parte degli abiti e degli accessori indossati siano stati fatti con materiali scadenti e venduti a basso costo, creando in questo modo l’esigenza di un ricambio continuo.

La chiave del cambiamento è in ogni persona. Ecco perché bisogna aumentare la consapevolezza del problema per esserne la soluzione. Così facendo lo scarto diventa risorsa e può essere utilizzato per creare nuova economia. Limitare il consumo di materie prime, che prima o poi finiranno, fa in modo che ci si concentri maggiormente sul riuso, sul restauro o sulla riparazione, sul recupero sia degli oggetti che dei materiali.

Seguici sui nostri canali