Giuseppe di Ponte San Pietro e i suoi cento anni senza una medicina
Fino a pochi mesi fa, il signor Massari non prendeva nemmeno la pastiglia per la pressione. La passione per la montagna e gli sport
di Laura Ceresoli
Lo scorso 1 giugno ha raggiunto in volata l'ambizioso traguardo del secolo di vita. Minuto ma arzillo e scattante, Giuseppe Massari ha inseguito la sua passione per lo sport, in particolare per lo sci e la bicicletta, finché la forza delle sue gambe glielo ha permesso.
Fino a pochi mesi fa non prendeva neppure una pastiglia per la pressione. Il segreto? Una quotidianità fatta di abitudini sane e genuine, vivacizzata dalla costante presenza dei suoi familiari che lo hanno sempre circondato di attenzioni e premure.
«Quando l'ho accompagnato per il primo vaccino anti Covid - racconta la figlia Marilena Massari - ho compilato per lui i moduli di prassi. Quando la dottoressa ha visto che avevo lasciato in bianco i campi relativi ai farmaci assunti, pensava mi fossi dimenticata di completare la scheda. E invece no. Il mio ramo paterno è molto longevo. Mia nonna ha vissuto fino a 99 anni, mio nonno fino a 90».
Giuseppe è nato a Mapello nel 1923. I suoi genitori erano piacentini ma si erano trasferiti in Bergamasca verso la fine della Prima guerra mondiale. Sua madre, che faceva la maestra, aveva infatti vinto un concorso per l'insegnamento e le avevano assegnato una cattedra a Cornalba.
Presto trovarono casa a Ponte San Pietro dove Massari ha poi trascorso la sua intera esistenza. Ha lavorato prima in un'azienda di Milano, poi alla Sace di Bergamo. Una volta andato in pensione si è dedicato ai suoi hobby (...)