Fine di un'era

È morto Silvio Berlusconi: il peggioramento nelle ultime ore

Con lui se ne va un pezzo di storia d'Italia. Fu la figura attorno cui ruotò la Seconda Repubblica, tra sostenitori ed oppositori

È morto Silvio Berlusconi: il peggioramento nelle ultime ore
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Si è spento stamattina (lunedì 12 giugno), all'ospedale San Raffaele di Milano, all'età di 86 anni Silvio Berlusconi. Era ricoverato da venerdì scorso, per un peggioramento delle sue condizioni. In mattinata sono arrivati il fratello Paolo ed i figli Eleonora, Barbara, Marina e Piersilvio, che hanno raggiunto Marta Fascina al suo capezzale.

Il peggioramento della situazione

Il Cavaliere era stato dimesso, da qualche settimana, da un precedente ricovero a causa di una polmonite, connessa alla leucemia mielomonocitica cronica: una malattia di cui soffriva già da tempo, nonostante sia stato reso noto solo di recente. Lo scorso fine settimana era dovuto tornare in ospedale, avevano spiegato fonti ufficiali, per sottoporsi a degli "accertamenti programmati". Secondo le informazioni a disposizione, i valori di Berlusconi avevano preoccupato i medici, in quanto non accennavano a migliorare, fino a quando la situazione non è precipitata all'ultimo.

Una vita tra impresa e politica

Nato a Milano il 29 settembre 1936, si fece strada prima come imprenditore, divenendo il proprietario della più grande rete privata della nazione, Mediaset, che con i suoi programmi costituì un'alternativa a quel modello Rai che aveva accompagnato gli italiani fino a quel momento. Poi, dopo Tangentopoli e la caduta della Prima Repubblica, la decisione di dedicarsi alla politica, scendendo in campo con quel video-discorso della discesa in campo del 1994, che inaugurò la sua esperienza ai vertici del governo del Paese, come premier e come leader di Forza Italia.

Padrone della Mondadori, è stato proprietario anche del Milan, che decise di vendere nel 2017 all'uomo d'affari cinese Li Yonghong. La rivista Forbes, nel 2020, gli attribuì un patrimonio di sei miliardi e trecento milioni di dollari e lo considerava il sesto uomo più ricco d'Italia, mentre era alla posizione 308 a livello internazionale.

Se ne va un pezzo di storia d'Italia

Con lui se ne va un pezzo di storia d'Italia: inaugurò la Seconda Repubblica, divenendone la figura principale dopo quasi cinquant'anni di Democrazia Cristiana. Attorno alla sua personalità, infatti, ruoterà quel meccanismo dell'alternanza tra centrodestra e centrosinistra, ovvero tra suoi sostenitori ed oppositori. Sia gli uni che gli altri gli hanno sempre riconosciuto una personalità magnetica e, perfino in quest'ultimo periodo della sua vita, ha lasciato un segno nella politica del Paese.

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