Si giocherà col Parma? Calcolo delle probabilità

Si giocherà col Parma? Calcolo delle probabilità
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Passata la delusione per la sconfitta contro la Sampdoria e con l’incubo di una zona retrocessione sempre troppo vicina, c’è una domanda che da un paio di giorni circola insistentemente tra i tifosi dell’Atalanta: quante possibilità ci sono, davvero, che la gara di Parma si giochi domenica al Tardini con fischio d’inizio alle ore 15? Ci sono problemi oggettivi che possono essere superati? Con quali tempistiche? Abbiamo provato a capirci qualcosa in più, le novità sono ormai attese con cadenza oraria peò ci sono alcuni paletti che si possono già fissare. Analizziamoli.

Del Parma resta poco o nulla. La situazione della compagine emiliana è veramente disperata. Dopo che nei giorni scorsi gli ufficiali giudiziari hanno fatto il loro ingresso al centro di allenamento di Collecchio, pignorando pulmini, vetture, macchinari e altro materiale per coprire una minima parte dei debiti, la situazione del club emiliano nel suo centro direzionale sembra congelata.

I giocatori si allenano in un clima di smantellamento generale anche se la passione di alcuni fornitori e dei loro dipendenti permette un minimo di continuità. I giardinieri continuano a curare i campi, ma la mensa per giocatori e dipendenti, ad esempio, dovrebbe chiudere giovedì. Fuori dai cancelli, da giorni, sono assiepati cronisti locali e nazionali e si racconta di come siano proprio i dipendenti stessi del Parma calcio (una trentina circa) che a rotazione escono dai cancelli per chiedere se ci sia qualche buona nuova.

Alcune fotografie e indiscrezioni raccontano in modo veramente eloquente la situazione che si trovano ad affrontare ogni giorno i giocatori e lo staff. Un collaboratore del centro di allenamento è stato visto nei giorni scorsi entrare con alcuni pacchi famiglia di carta igienica: le difficoltà sono talmente grosse che per ovviare anche alle esigenze più elementari i giocatori danno il loro contributo e gli addetti si preoccupano di acquistare quello che serve al supermercato.

Si vocifera che lo stesso tecnico Donadoni abbia saldato di persona un conto di circa 400 euro alla farmacia che serve la prima squadra. Le divise vengono lavate grazie alla disponibilità di alcuni dipendenti, ma un vero e proprio servizio di pulizia non c’è più. Dal punto di vista strettamente organizzativo, in società mancano perfino telefoni e computer: gli aggiornamenti del sito ufficiale vengono fatti con i pc personali degli addetti, la mail ufficiale è fuori uso e l’unica via per chiedere informazioni e accrediti è il contatto diretto con l’ufficio stampa.

La situazione al Tardini. Il sindaco di Parma Pizzarotti ha dichiarato a Sky che sta lavorando per provare a dare in gestione l’impianto, e quindi l’impegno della domenica, a una società esterna. Il problema, dal punto di vista legale, sembra però legato ai contratti: nero su bianco c’è scritto che è il Parma Calcio che deve provvedere all’organizzazione del match. E le ultime parole di Alborghetti e del presidente Manenti non sembrano far pensare ad una soluzione amichevole della situazione: «Chiudono il Tardini? Giochiamo a Reggio Emilia», le parole registrate dai cronisti.

Uno degli aspetti più incredibili che riguardano lo stadio di Parma è quello legato al manto erboso. La nevicata che aveva costretto a rinviare Parma–Chievo lo scorso 7 febbraio aveva ulteriormente danneggiato il terreno di gioco che, in vista di Parma–Udinese, era stato completamente rifatto. Il successivo rinvio della sfida con i friulani ha lasciato il campo inutilizzato e se dovesse giocarsi Parma–Atalanta sarebbe di fatto l’inaugurazione del nuovo terreno di gioco. Per quanto riguarda il resto dell’impianto, il tabellone luminoso è stato recentemente scollegato. Attualmente risulta staccato anche l’impianto elettrico, perlomeno una parte di esso.

Il sindaco di Parma ha dichiarato che oggi, martedì 3 marzo, si cercherà una soluzione in un incontro con l’AIC e la Lega, in attesa del summit decisivo previsto per venerdì. In caso di fumata bianca, tuttavia, ci sarebbe da fare tutto di corsa. Solo qualche esempio: la prevendita dei biglietti ci sarà? Il servizio steward sarà garantito? Il Gos darà il via libera? L’approvvigionamento elettrico sarà garantito dal generatore a gasolio presente (ammesso che qualcuno faccia il pieno)? Dal punto di vista dell’impianto, le indiscrezioni che arrivano da Parma raccontano di una situazione comunque gestibile.

La volontà dei giocatori. La partita, a Parma, si sta giocando su tre fronti. Il primo, quello legato alla disponibilità del Tardini l’abbiamo ormai inquadrato. Il secondo è legato alle promesse del presidente Manenti che avrebbe addirittura rilanciato un arrivo di fondi freschi a strettissimo giro di posta (anche se non gli crede più nessuno) Il terzo, forse il più importante, riguarda la decisione dei giocatori.

Capitan Lucarelli è parso ormai sconsolato: «Ci sentiamo abbandonati da tutti, lo spettro ormai è quello del fallimento» ha dichiarato. Dall’Assemblea di Lega di venerdì 6 marzo i giocatori del Parma si aspettano una risposta importante a sostegno della loro voglia di continuare a giocare fino a fine stagione per non falsare il campionato. La sensazione diffusa però è quella di una Lega alla quale interessa molto di più evitare il ritiro del Parma che non risolvere la situazione. Va ricordato che nel caso in cui tutto precipitasse e la formazione crociata fosse estromessa dal campionato, tutte le partite ancora da disputare sarebbero archiviate con un 3-0 a favore degli avversari. L’Atalanta sarebbe avvantaggiata, ma è indubbio che la regolarità del campionato risulterebbe falsata. In attesa di capire come andrà a finire, l’Atalanta oggi torna in campo.

Il settore giovanile crociato. La situazione del settore giovanile crociato è emblematica per comprendere il dramma sportivo che tanti ragazzi stanno vivendo. La Primavera del Parma nell’ultimo turno del campionato è riuscita a raggiungere Sestri Levante per giocare contro la Sampdoria grazie all’aiuto del presidente doriano Ferrero. La formazione dei giovanissimi Nazionali è stata ospitata dai colleghi dell’Inter per il viaggio alla volta di Pescara dove si è disputato un importante settore giovanile: praticamente, una “corriera” condivisa. Se l’attività a Collecchio continua, i ragazzini più piccoli che si allenavano fino a pochi giorni fa su alcuni campi satellite hanno dovuto fermarsi perché gli impianti sono stati chiusi con i lucchetti. E davanti alle lacrime di bambini, che di bilanci e debiti non capiscono nulla, forse è il caso di chiedersi il perché si è arrivati a questo punto. Loro, alla fine, vorrebbero solo giocare a pallone.

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