Il sindaco Gori ricorda Berlusconi: «Mi ha fatto arrabbiare, ma è stato un gigante»
Il sindaco di Bergamo ha pubblicato su Facebook le parole con cui descrisse, nella sua opera del 2020, il Cav, morto oggi a 86 anni
La notizia della morte di Silvio Berlusconi, avvenuta la mattina di oggi (lunedì 12 giugno), ha ovviamente monopolizzato la cronaca nazionale. Tantissimi i ricordi di numerose persone che stanno condividendo sui social istantanee delle loro vite in compagnia con il Cavaliere.
A Bergamo, tra le personalità pubbliche che hanno incontrato e percorso un pezzo di esistenza insieme a Berlusconi c'è anche il sindaco Giorgio Gori. Che dopo il tweet, abbastanza conciso, di stamattina, nel pomeriggio ha pubblicato invece su Facebook un ricordo più corposo, tratto dal libro Riscatto, da lui stesso scritto e pubblicato nel 2020. Di seguito, ecco le parole del primo cittadino orobico:
«Se dovessi raccontare ai miei figli chi è stato per me Berlusconi, comincerei dal quadro che abbiamo in corridoio, a casa. Una grande tela che raffigura il Mar Ligure, tutto azzurro con una piccolissima vela bianca, opera del pittore Daniele Fissore. Me la regalò Berlusconi qualche anno dopo l’inizio della mia collaborazione con Fininvest.
Ne possedeva uno simile ma decisamente più piccolo in via Rovani a Milano, dove aveva in quegli anni il suo quartier generale. Era lì che ci incontravamo per discutere di palinsesti e di programmi, e ogni volta mi incantavo a fissare quel quadro. Finché un giorno si presentarono a casa due fattorini con questo pacco lungo tre metri: aveva deciso di farmi un regalo.
Berlusconi mi ha fatto molto arrabbiare, sia quando lavoravo per lui sia dopo. (…) E però trovo che sia umanamente un gigante: un uomo di un’energia, di una determinazione, di una simpatia, di una generosità uniche. Cos’abbia rappresentato per me l’ho detto: è la persona che a ventinove anni mi ha messo in mano le chiavi del palinsesto dei tre principali canali commerciali del Paese e che per dieci anni mi ha consentito di dirigere le sue reti, con profondo rispetto per il mio lavoro.
(…) Da quando Berlusconi è «sceso in campo», non ho mai condiviso le sue idee politiche. Ho litigato con lui quando nel 1994 voleva che Canale 5 si schierasse a sostegno di Forza Italia, ho difeso l’autonomia del mio lavoro e della rete che mi era stata affidata, non ho mai fatto mistero delle mie diverse convinzioni, e quando ho deciso a mia volta di impegnarmi in politica l’ho fatto apertamente contro il suo partito, dando il mio contributo perché fosse politicamente sconfitto.
Ma resta il fatto che a Silvio Berlusconi sono riconoscente. Per avermi dato una straordinaria occasione di crescita all’interno della sua azienda e per aver creduto in me».