Ma l'ex casa del custode in Città Alta? La burocrazia ha rallentato il progetto
Ad aggiudicarsi l'iter di assegnazione lo scorso ottobre era stato il Bar Flora di Città Alta. Ora si procede con i dettagli del progetto
Lo scorso ottobre era stato completato l'iter di assegnazione, poi il nulla. È ancora arenato il progetto che vede la riqualificazione dell'ex casa del custode dell'acquedotto, a pochi passi da Porta Sant'Agostino sullo spalto di San Michele.
Ad aggiudicarsi la gara era stato il Bar Flora, attività che da decenni si affaccia su Piazza Vecchia. Alla base del rallentamento ci sono difficoltà burocratiche, come sottolineato dal titolare del bar Andrea Spinelli a L'Eco di Bergamo.
La casa del custode è un edificio di circa novantacinque metri quadrati, a cui si aggiunge una terrazza esterna di trecento e un dehors di altri centocinquanta, che necessita tuttavia di un intervento manutentivo di risanamento dal costo di 160 mila euro di cui si faranno carico i gestori. Tra i lavori necessari ci sono l'impermeabilizzazione della copertura, il risanamento degli intonaci (esterni e interni), dei serramenti e del portoncino d'ingresso, l'adeguamento dell'impianto termico ed elettrico e l'isolamento termico del pavimento.
Ultimi dettagli, poi si parte
Nonostante le difficoltà e i ritardi, pare che l'avvio del progetto sia vicino a una svolta, anche se non più - probabilmente - nell'anno della Capitale Italiana della Cultura, come si era detto in precedenza. Il prossimo passo, infatti, sarà quello di inviare le ultime documentazioni al Comune e successivamente attendere buone nuove dalla commissione paesaggistica e dalla Soprintendenza, le quali avevano già dato il proprio parere positivo. Una volta definiti questi ultimi dettagli, si penserà ai lavori.
Confermata la funzione progettuale della nuova riapertura: come da bando, infatti, all'interno della ex casa del custode sorgerà un punto informativo-turistico per tutti i visitatori che percorrono le Mura, a cui si affiancherà un'attività commerciale di somministrazione. Resta anche l'obiettivo a costruire relazione con il quartiere e il territorio, nonché collaborazioni con soggetti del terzo settore come l'Orto Sociale e il Carcere di Bergamo.