La traccia più gettonata

Maturità, Belpoliti sorpreso per la scelta del suo articolo: «Whatsapp è la nostra ossessione»

Da vent'anni è docente dell'Università di Bergamo: un suo pezzo scritto per Repubblica (e di cui ricorda poco) è diventato la traccia più scelta nella prova di italiano

Maturità, Belpoliti sorpreso per la scelta del suo articolo: «Whatsapp è la nostra ossessione»
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La scelta è stata una sorpresa un po' per tutti, anche per il diretto interessato: "Elogio dell'attesa nell'era di Whatsapp", un articolo del 2018 di Repubblica in cui si trattava dell'importanza del tempo e del saper aspettare. Scritto da Marco Belpoliti, professore dell'Università degli Studi di Bergamo, dove insegna Sociologia della letteratura e Letteratura italiana. Il quale non si aspettava minimamente che un suo testo fosse scelto per la maturità.

La sua traccia la più gettonata

Eppure, secondo quanto riportato da Tecnicadellascuola.it, la sua traccia è stata la più gettonata tra quelle proposte: il 43,4 per cento degli studenti ha deciso di sviluppare il tema, mentre solo il 4 per cento di loro ha optato per la poesia di Salvatore Quasimodo, "Alla nuova luna" e un'identica fetta "L'idea di nazione" di Federico Chabod. Il 23,3 per cento ha scelto "Dieci cose che ho imparato" di Piero Angela, mentre il 9,8 per cento "Intervista con la Storia" di Oriana Fallaci. Il 9,7 per cento ha preferito "Gli indifferenti" di Alberto Moravia, il 5,8 per cento ha commentato la lettera scritta all'ex ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi.

Il lavoro di Belpoliti

Ma torniamo alla questione principale, ovvero la scelta dell'articolo di un accademico e giornalista legato alla città di Bergamo, che ha riscosso un certo successo tra i maturandi. Del resto, Belpoliti non ha affrontato solo in quel pezzo questioni importanti. Nato a Reggio Emila nel 1954, si è laureato all'Università di Bologna, discutendo una tesi in Semiotica con Umberto Eco.

I suoi interessi si concentrano sulla letteratura italiana contemporanea ed ha curato diverse edizioni delle opere di Primo Levi. Ha scritto come collaboratore per diversi giornali, tra cui La Stampa e L'espresso. Ha analizzato il rapporto tra le immagini e importanti figure politiche italiane, ad esempio in La foto di Moro (2008), ma anche ne Il corpo del capo (2009) rispetto a Silvio Berlusconi e, più di recente, La canottiera di Bossi (2012). Le sue opere sono però molte di più, tra saggi e romanzi.

Il commento alla radio

«Anche io ho avuto i miei quindici minuti di celebrità - ha dichiarato con ironia Belpoliti ai microfoni di Radio Capital ieri (mercoledì 21 giugno) -. Sono rimasto sorpreso perché non è certo un capolavoro, ho scritto un articoletto di cui ricordo poco o niente. Tant’è che un amico me lo ha mandato per foto ma non si legge nulla. Si vede che qualcuno è rimasto colpito dall’argomento che ho affrontato: Whatsapp ormai è la nostra ossessione. Anche io uso solo quello. E se non riceviamo una risposta immediata parte subito il dubbio, forse non mi ama più, non mi rispetta più. Comunque, ora devo ritrovare il mio articolo e rileggerlo».

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