La tragedia

Disposta l'autopsia per il sedicenne egiziano morto nel lago di Endine

Mohamed Alì Samy Sayed era lì insieme agli altri ragazzi della comunità Nazareth. Le circostanze simili al 21enne affogato l'anno scorso

Disposta l'autopsia per il sedicenne egiziano morto nel lago di Endine
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Il pm ha disposto l'autopsia per chiarire le cause della morte di Mohamed Alì Samy Sayed, il 16enne egiziano affogato, nel pomeriggio di ieri (giovedì 23 giugno), mentre faceva il bagno nel lago di Endine insieme ad altri ragazzi.

La richiesta, come riportato da L'Eco di Bergamo, è arrivata nella mattinata di oggi e potrebbe fornire alcuni dettagli rispetto a come è avvenuta la tragedia. Il corpo si trova all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La vicenda si ricollega a quella di un 21enne di Endine, Diaga Ndome, che era morto il 14 agosto dell'anno scorso, in circostanze molto simili, nello stesso punto.

Le dinamiche della tragedia

Il giovane era stato accompagnato da alcuni educatori, insieme ad altri tredici minorenni immigrati giunti in Italia senza genitori, dalla comunità Nazareth al Lago di Endine. Arrivavano da Cremona e, giunti nella zona della spiaggetta di ghiaia di Spinone al Lago, vicino al bar Alberello (in via Nazionale, lungo la statale 42), l'idea era quella di passare una piacevole giornata in compagnia, prendendo un po' di sole e immergendosi nelle acque per rinfrescarsi.

Il tratto, però, non è così sicuro come potrebbe sembrare: nonostante ci sia il fondale di ciottoli visibile nei primi metri d'acqua, il livello cambia bruscamente e si arriva a una profondità maggiore subito dopo. La vittima, a quanto pare, non sapeva nuotare e intorno alle 14 si è trovata in difficoltà, per poi scomparire sotto la superficie. Forse ritenendo che non ci fossero rischi si è spinto troppo in là, o magari è stato colto da un malore. Un amico ha tentato di afferrarlo, ma ha rischiato di venire trascinato giù con lui ed ha infine dovuto desistere.

Il recupero del corpo

Gli accompagnatori del gruppo non sono riusciti a intervenire, perché l'acqua intorbidata dal fondale fangoso impediva qualsiasi visuale. Subito si sono chiamati i soccorsi, che sono giunti sul posto con i Vigili del fuoco di Lovere, Clusone, Bergamo e Milano, con i colleghi del reparto sommozzatori di Varese. Sono poi arrivati i sub volontari di Treviglio, che si sono uniti alle ricerche.

Dopo circa un'ora di ricerche, alle 15,20 circa l'hanno individuato a circa tre metri di profondità, a poca distanza da dove era scomparso sott'acqua. Il personale del 118 sul posto ha provato a rianimarlo, ma ormai era passato troppo tempo e non c'era più nulla da fare. Sul luogo, per i dovuti rilievi, c'erano anche i carabinieri di Clusone.

I soccorsi sul luogo dell'incidente
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