caro vita

Meno badanti, ma sempre più anziani: sta crescendo il lavoro nero

I dati dell'Inps parlano di 700 lavoratori domestici in meno tra il 2021 e il 2022, ma 1300 anziani in più: «un paradosso»

Meno badanti, ma sempre più anziani: sta crescendo il lavoro nero
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Gli anziani sono sempre di più e sempre più numerose sono le persone che necessitano di assistenza, eppure un recente dossier dell’Inps rileva un calo del 7,9 per cento a livello nazionale dei lavoratori domestici. Bergamo non fa eccezione, con la perdita di settecento unità.

Il paradosso

Se nel 2021 in tutta la Bergamasca c'erano 13.893 lavoratori domestici, tra badanti e colf, nel 2022 sono scesi a 13.186, un calo di poco superiore al cinque per cento. Un paradosso, se si considera che i bergamaschi con più di ottanta anni sono aumentati di 1.300 unità.

Lavoro in nero

La dinamica più probabile è che, con l'alzarsi dei costi e con il caro-vita, sempre più famiglie abbiano optato per il lavoro in nero, che consente di risparmiare sulle spese. In poche parole, il calo di lavoratori domestici registrato dall'Inps non corrisponderebbe a una loro diminuzione effettiva, ma all'aumento di quelli pagati in modo irregolare. Andrea Zini, presidente nazionale di Assindatcolf, l'associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, e Simona Paris, delegata per Bergamo e Brescia dell’associazione, spiegano: «La fotografia scattata dall’Inps rende ancora più urgente un intervento sul settore. L’auspicio è che il tema degli sgravi e della deducibilità possa essere affrontato in modo organico e completo. Fino a quando il lavoro regolare costerà di più di quello in nero non si riuscirà ad aggredire il problema del lavoro sommerso».

Un problema da risolvere

Orazio Amboni, responsabile del Dipartimento Welfare della Cgil Bergamo, ha sottolineato a L'Eco di Bergamo: «L’irregolarità nel lavoro di cura è un tema di lungo corso: come sindacato abbiamo sempre sostenuto la linea di puntare su delle cooperative che potessero coordinare meglio l’incontro tra domanda e offerta, ma è un meccanismo complicato. La proposta della decontribuzione triennale per le nuove assunzioni avrebbe in qualche modo limitato in parte anche il ricorso al nero».

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