La palleggiatrice Laura Pasquino nella famiglia del Volley Bergamo 1991
La giovane classe 2002 ha militato anche nel Sassuolo, Mondovì ed Esperia Cremona. Il suo modello dichiarato è Asia Wolosz
La palleggiatrice Laura Pasquino entrerà nella squadra del Volley Bergamo 1991: la comasca classe 2002 è infatti pronta a vestire il rossoblù, dopo aver conquistato la promozione in A2 con Volta Mantovana.
La carriera della giocatrice comasca
«Arrivo a Bergamo con tanta voglia di imparare – ha confidato -. Vestirò la maglia di una società storica e mi metterò a disposizione della squadra: l’obiettivo è quello di apprendere e, allo stesso tempo, aiutare il più possibile». Pasquino ha iniziato a praticare la pallavolo alla scuola elementare e nella società del suo paese, prima di entrare nel settore giovanile dell’Orago. I suoi primi due anni di serie A li ha trascorsi militando per il Sassuolo, mentre un anno fa si trovava nel Mondovì. Nell’ultima stagione, invece, si è divisa tra Esperia Cremona e Volta Mantovana, con cui ha appunto conquistato la promozione in A2.
I modelli nello sport
A Mondovì, tra l'altro, ha lavorato sotto la supervisione del coach Matteo Solforati, che ora ritrova a Bergamo: «Mi sono sempre trovata bene con lui: è un bravissimo tattico e una persona che rispetto molto». La giocatrice si ispira alle palleggiatrici con cui gioca, anche se il suo modello, secondo quanto da lei stessa dichiarato, è Asia Wolosz. A Bergamo troverà Giulia Gennari, cresciuta proprio al fianco della palleggiatrice polacca a Conegliano: «Spero di poter imparare molto da lei, la seguo dai tempi dell’Imoco e l’ho sempre stimata - ha detto Pasquino -. Mi emoziona molto l’idea di poterla avere come compagna di squadra».
Un ruolo complesso
Riguardo il suo ruolo di seconda palleggiatrice, ha spiegato che è abbastanza complesso: «La motivazione va trovata in allenamento, partendo dalla consapevolezza che sai di dover allenare la squadra per farle dare il meglio in partita - ha affermato -. La sfida è proprio quella di trovare sempre la giusta motivazione, così come la consapevolezza di dover dare una mano quando ce n’è necessità».