La forza di Irene contro quel maledetto tumore: «Ho vinto io! Grazie Alzano»
Il papà Marco: «Ha qualche disturbo post-operatorio, hanno rimosso più del previsto. Quella alzanese la comunità che ci è più vicina»
di Elena Conti
Tutto il paese è rimasto con il fiato sospeso quando Mino Patelli, volontario alzanese, ha annunciato sui social che l’intervento di rimozione del tumore al cervello per Irene, la studentessa dell’Amaldi, previsto inizialmente per mercoledì 21 giugno, era stato rimandato al giorno successivo.
Dopo i numerosi appelli e anche un video girato insieme alla sorella e al papà all’Oasi delle Oche, nel quale si vedeva chiaramente il coraggio e la determinazione di Irene che stava per sottoporsi alla sua seconda operazione nella clinica tedesca, si è creato un forte legame tra la famiglia e la comunità alzanese, la quale ha condiviso l’apprensione dei genitori. Ma, alla fine, Irene è stata operata con successo.
«Mia figlia si è sottoposta all’intervento con un giorno di ritardo - racconta Marco Santini, papà di Irene -, la risonanza magnetica eseguita in Germania ha evidenziato la presenza di una massa nuova dietro il naso, che prima non si vedeva. Si sono presi ventiquattro ore per ristudiare il caso e trovare un nuovo accesso da cui operare. Mercoledì, il dottore che doveva operarla era un po’ preoccupato, ma giovedì ci ha rassicurati dicendo: “So cosa fare”».
«Hanno deciso di entrare dal naso - continua il papà -. L’intervento è iniziato alle 14.30 e si è concluso alle 20.30. La massa toccava l’ipofisi e le creava problemi ormonali, ma dopo la risonanza di controllo abbiamo constatato che le avevano tolto tutto. Dopo tanta preoccupazione, ci siamo rasserenati: l’operazione è andata bene. Purtroppo è rimasto ancora un pezzetto in un altro punto, il medico non ha potuto utilizzare lo stesso accesso per rimuoverlo, ma ci ha spiegato che non dovrebbe dare problemi particolari e che continueranno a monitorarlo. Irene dovrà essere operata di nuovo tra qualche anno, ma per il momento, ci ha detto, lasciamola vivere tranquilla».
Irene è già uscita dalla terapia intensiva, ma è ancora a letto perché sta facendo dei drenaggi (...)